In questo sabato di Gennaio decido di prendere il treno per andare a vedere la partita di campionato Casertana-Reggina. Arrivato a metà strada passa il controllore sorprendendo 4 ragazzi senza biglietto. I giovani cercano in tutti i modi di convincerlo fare loro il verbale con relativa multa, ma, senza bisogno di chiamare la Polfer, si presentano 6 agenti che si gettano addosso ai ragazzi intimandogli di scendere alla stazione successiva. Cosi appena il treno ferma, vengono controllati a vista affinché scendano senza risalire in un’altra carrozza. Incredibile come a volte in Italia si usino 2 pesi e 2 misure, penso che se fosse utilizzato lo stesso metro in tutte le cose, ma soprattutto su tutte le persone, il cittadino italiano vivrebbe sicuramente meglio invece che da suddito.

Comunque ritornando a noi, arrivato a Caserta, fuori lo stadio c’è molto entusiasmo per la vittoria nel derby contro la Salernitana, che tornava dopo quasi 30 anni, e soprattutto per il terzo posto in classifica. Dentro lo stadio prendono posto nel solito settore dei Distinti, vista l’inagibilità perenne della loro curva. Con l’entrata delle squadre in campo espongono un bandierone rossoblu con sopra il numero 93, il minuto in cui la Casertana ha segnato il gol della vittoria contro la Salernitana, sventolando qualche bandiera.

Durante la gara il tifo dei campani è continuo, con diversi battimani e lo sventolio di 2 bandieroni. Nonostante la partita non si sblocchi, cantano continuamente fino al triplice fischio ed incitano la squadra anche dopo la fine della partita quando i giocatori li vanno a ringraziare sotto il settore. Da segnalare l’ intreccio di amicizie e rivalità: reggini amici dei salernitani rivali dei casertani e cosentini amici dei casertani rivali dei reggini, inevitabili i cori contro che coinvolgono tutte e quattro le realtà.

Capitolo ospiti: i reggini stanno attraversando un periodo nero, diametralmente opposto a quello dei casertani. Dopo un passato con diversi trascorsi in Serie A, in cui i calabresi erano soliti confrontarsi con realtà del calibro di Juventus, Milan, Inter, Roma e Lazio, proponendo spesso squadre divertenti e battagliere, il presente è un ultimo posto nel girone C della Lega Pro unica, con una squadra composta da ragazzini e una classe societaria ormai allo sbando.

Nonostante ciò oggi una ventina di ultras seguono la squadra a Caserta, con la maggior parte di essi che entra verso la mezzora di gioco. Durante la partita rispondono agli insulti dei locali facendo qualche coro secco per la città, per i loro amici di Salerno e contro i cosentini, il tutto accompagnato da battimani. Alla fine la squadra riesce a strappare un insperato pareggio, ma le loro preoccupazioni persistono, soprattutto in ambito societario.

Marco Gasparri