A distanza di un mese dalla dolorosa retrocessione dalla Serie D, avvenuta il 4 maggio 2025, la società Città di Isernia continua a tacere. Nessuna spiegazione, nessuna assunzione di responsabilità, nessun rispetto per la città e per i tifosi.
Eppure, questo campionato era iniziato con il piede giusto. C’era entusiasmo, c’erano risultati, c’era gente che, impegnandoci in prima persona, siamo riusciti ad avvicinare e riportare allo stadio. Ma a novembre qualcosa si è rotto: la squadra è stata smantellata, con un continuo via vai di giocatori non all’altezza, privi di identità e senso di appartenenza. Da quel momento in poi, i risultati si sono messi male e la società è semplicemente scomparsa. Nessun confronto, nessuna spiegazione. Anzi, alle prime critiche pubbliche, invece di aprire un dialogo, hanno negato il confronto, imbavagliando il dibattito, nascondendosi dietro a una gestione autoritaria e distante da tutto ciò che è il calcio. Questo atteggiamento non solo è vigliacco, ma è anche profondamente irrispettoso nei confronti di una tifoseria che da sempre mette cuore, tempo e passione per questi colori. Anche l’ultima richiesta di confronto, avvenuta subito dopo la trasferta di Fossombrone è caduta nel vuoto.
Il presidente Traisci e il dirigente Palmegiano, ancora una volta, si sono chiusi in un silenzio assordante, proprio come accadde in passato, lasciando che la delusione e la rabbia crescessero senza offrire alcuna prospettiva.
Da quando sono venuti a fare calcio ad Isernia, hanno stravolto l’identità della squadra, modificando nome e stemma, calpestando la storia sportiva e il senso di appartenenza di un’intera città. Ci sono voluti quattro campionati per vincere una Eccellenza molisana che, con tutto il rispetto, rappresenta uno dei livelli più bassi per competitività e qualità calcistica in Italia. Un risultato raggiunto con difficoltà ingenti, quando in anni passati la stessa Isernia ha ottenuto risultati simili anche senza grandi investimenti economici.
Questa gestione arrogante e distante non è più tollerabile. Ogni anno la stessa sceneggiatura: silenzio per mesi, totale assenza di dialogo con la piazza, e poi, a fine agosto, si presentano con una squadra già fatta, pretendendo sostegno incondizionato da chi questo club lo ama davvero, da chi lo segue sotto il sole e sotto la pioggia, da chi porta il biancoceleste nel cuore.
Isernia non è il luogo per improvvisare squadre fatte di ‘contenitori vuoti’ o realtà nate solo per giochi di denaro e sponsorizzazioni. Qui il rispetto per la piazza e il confronto autentico sono valori non negoziabili. Portate altrove i vostri affari.
E allora ORA PARLIAMO ΝΟΙ.
“TRAISCI E PALMEGIANO VIA DA QUESTA CITTÀ”.
Un messaggio chiaro, netto, inequivocabile.
Pretendiamo chiarezza. Pretendiamo rispetto.
Chi ama l’Isernia non può restare in silenzio.
Noi ci siamo. Voi andate via.
I TIFOSI DELL’ISERNIA