Due neopromosse, Isola Liri e Cervaro, si affrontano allo stadio Nazareth di Isola Liri, in un match di un certo interesse in proporzione alle categorie in cui si gioca. O se vogliamo, un match di sicuro interesse per gli amanti del tifo, specie per quanti sono alla continua ricerca di nuove chicche nel cono d’ombra delle più grandi, note e spesso inflazionate tifoserie del nostro calcio.
Isola Liri è però una piazza con un passato glorioso, che ha conosciuto la Serie C, ma che ha pagato a caro prezzo quel sogno, infrantosi poi nel fallimento societario. Per un piccolo centro come questo, quella categoria è stata un’avventura tanto entusiasmante quanto dispendiosa sul piano economico. Un fuoco a cui la falena è stata attratta pagandone lo scotto. Eppure a cui nuovamente tende, anche se l’attualità è molto meno prestigiosa.
Il calcio in riva al Liri è comunque ripartito anche se da zero. Grazie essenzialmente a un progetto di azionariato popolare che ha coinvolto numerosi imprenditori locali e tanti cittadini appassionati. Un modello virtuoso, che ha riacceso l’entusiasmo e riportato la gente allo stadio. Già lo scorso anno, in Seconda Categoria, si era registrata una buona affluenza di pubblico; quest’anno, con la promozione in Prima e le premesse che fanno pensare a un campionato di alto livello in campo, facile immaginarsi una risposta importante anche sugli spalti.
Il match odierno contro il Cervaro, altra rappresentativa ambiziosa di un comune alle porte di Cassino, conferma tutto ciò. Circa ottocento gli spettatori complessivi, di cui un centinaio quelli sistematisi nel settore ospiti. Numeri davvero niente male.
All’ingresso, i tifosi del Cervaro vengono accolti da una bordata di fischi, ai quali rispondono con cori a tema e di sostegno alla squadra, oltre a una buona presenza dal punto di vista visivo: bandiere, fumogeni e battimani a corredo della tanta voce spesa per tutta la gara. Un tifo ben organizzato e rumoroso, che rende la partita ancora più viva e coinvolgente.
Difficile credere di trovarsi in Prima Categoria: per quantità, qualità e passione che solo categorie superiori possono garantire. Lo stadio “Nazareth”, con i suoi tre settori distinti, resta una piccola perla del calcio minore laziale: un impianto che – come detto – ha visto anni di grande calcio e che oggi, grazie all’amore della sua gente, sta tornando a respirare la vera aria delle domeniche di provincia, dove il calcio è ancora un fatto di cuore. E il cuore alla fine paga sempre. Si spera per loro quanto prima e con campionati all’altezza della loro pesante storia calcistica.
Foto di Valerio Caprino



















