Non è certo il più grande e famoso derby della Croazia ma quello fra l’Istra e il Rijeka è un derby vero. Anche conosciuto come Derby della Učka, dal nome del monte che segna il confine naturale fra l’Istria e il Quarnaro, fra Pula e Rijeka appunto. O Pola e Fiume per come sono conosciute in Italia dall’epoca della dominazione veneziana e senza inoltrarsi in infinite rivendicazioni storiche con le quali si finirebbe per risalire fino in epoca preromana, è certo che queste due compagini sono sempre state divise da una vecchia rivalità non solo sportiva ma inevitabilmente anche territoriale. A seguito del Trattato di Rapallo, dopo la Prima Guerra Mondiale, con l’annessione al Regno d’Italia, diversi di questi derby si giocarono anche a più livelli del calcio italiano.
Anche se la storia recente del Rijeka ha visto addirittura la vittoria di un campionato croato nel 2016-17, l’incontro odierno al “Drosina” vale poco in termini di classifica, con le due squadre che stagnano a metà della graduatoria della Prva Liga. Sono 3.019 gli spettatori che assiepano gli spalti fra i quali, oltre ovviamente ai Demoni che sostengono i gialloverdi locali, molto folta è la rappresentanza di Armada e soci proveniente da Rijeka.
Molto suggestiva l’atmosfera con corposo ricorso alla pirotecnica, da una parte e dall’altra, con i padroni di casa che espongono anche uno striscione per esprimere il proprio dissenso contro la scelta di giocare in anticipo al venerdì. Le cronache non riportano di problemi di ordine pubblico o incidenti, mentre la gara sul rettangolo verde vede gli ospiti imporsi con un goal per tempo, entrambi a firma del bomber Niko Janković.
Anej Ujčič