campo_da_calcioBELLUNO. Castion e Istrana insieme per dire no al Daspo comminato dalla questura di Belluno a tre tesserati delle due società.

Mercoledì scorso questo provvedimento era stato preso nei confronti del portiere del Castion Juniores e di due giocatori dell’Istrana. La decisione era arrivata in seguito alla rissa scoppiata alla fine della sfida tra i castionesi e l’Istrana. Un episodio violento, che aveva costretto il giudice sportivo a punire con otto giornate Hamza Douma e con tre Ibrahima Ndiaye e il portiere bellunese Nikola Dragic.

«Le nostre società», si legge nella nota diffusa ieri pomeriggio e firmata dai due presidenti (Flavio Battiston per i castionesi e Fabio Marconato per i trevigiani), «ritengono che la decisione adottata sia da considerare eccessiva e sproporzionata rispetto all’accaduto. Quanto è successo è sicuramente grave e lede l’immagine dello sport, ma la sanzione non ci sembra sia indirizzata alla finalità di educare questi giovani e di prepararli a essere i cittadini di domani, piuttosto a penalizzarli sia sul piano sportivo che sociale. E non dimentichiamo che parliamo di ragazzi extracomunitari, che trovano nello sport un veicolo attraverso il quale possono integrarsi e acquisire una loro identità. Si rischia, al contrario, di favorire l’allontanamento e la marginalizzazione di tali ragazzi da un centro di aggregazione».

Dopo il fattaccio, i rapporti fra le società erano rimasti collaborativi. Proprio per questo era stata immediatamente prevista un’amichevole fra le due squadre a cui avrebbe dovuto far seguito un momento conviviale. «Un provvedimento così pesante», continuano Battiston e Marconato, «pensiamo che non sia utile all’obiettivo che ci eravamo posti, ovvero far capire ai tre giocatori la gravità di quanto accaduto. Anzi, rischiamo di ottenere l’esatto contrario».

«Sottolineiamo che tutta la vicenda si è svolta all’interno del campo di calcio», proseguono Battiston e Marconato, «senza creare particolari tensioni o allarmi sociali, poi c’è stato

un esagerato clamore mediatico, che ha enfatizzato quanto successo. Ciò è testimoniato anche dai giusti provvedimenti disciplinari inflitti ai ragazzi, che non sono stati particolarmente pesanti, con due dei tre tesserati, che hanno rimediato una squalifica di tre giornate».(n.p.)