Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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AGGIORNAMENTO: per ottimizzare la funzionalità del sito, piuttosto che pubblicare una seconda notizia con le sole fototifo, abbiamo deciso che – dopo la pubblicazione in rivista – ripubblicheremo la cronaca stessa, ma implementata dell’intera galleria fotografica che troverete a fine articolo.

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Un qualcosa che mi sono ripromesso, da un anno a questa parte, è di non entrare mai più in merito alla diatriba tessera/non tessera/voucher/away e quant’altro. Non tanto perché ritenga questa discussione superata o priva di senso, quanto perché penso sia meglio evitare schermaglie a questo punto infinite e prolisse, a fronte delle mille visioni che si hanno in merito a questo argomento. Pertanto, nei mie racconti, seppur chilometrici e discorsivi, generalmente mi limito soltanto a parlare di quello che succede all’interno dello stadio, tralasciando il come e perché nel settore ospiti ci siano drappi e rappresentanze ultras. Questo ci tengo a rimarcarlo ancor più oggi, prima di cominciare la narrazione di questo derby campano. Chiaro che anch’io abbia il mio punto di vista, ma è altrettanto chiaro che spesso (e lo dico senza tanti peli sulla lingua) conviene limitarsi a guardare le uova di Pasqua dall’esterno, evitando la sorpresa all’interno che rischia di essere deludente e tristemente scontata.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Le foto della gara di andata mi danno uno spunto per raggiungere la cittadina ai piedi del Monte Faito. La Serie B non è certo un torneo in grado di calamitare il grande pubblico ed il grande spettacolo per chi, come noi, vive di cori, bandiere, striscioni, torce e tamburi. Eppure il mio intuito mi dice che stavolta ne può valere la pena. Seppure la Juve Stabia sia ultima ed ormai ad un passo dalla retrocessione in Lega Pro.

Conoscendo l’ambiente curvaiolo, o almeno presumendo di conoscerlo ancora minimamente, so che gli Stabiesi non vorranno sfigurare in un derby che può condannarli al matematico declassamento. Inoltre manco dagli stadi da un paio di settimane, ed allora, una volta sistemati gli impegni lavorativi, posso programmare la partenza. Una giornata abbastanza assolata mi saluta sin dall’alba, e finito il mio turno posso finalmente prendere l’autobus che dall’amena e squallida Via Tiburtina zona Settecamini, mi conduce al capolinea della Linea B, Rebibbia. Lo sconquassato treno su cui si rifiuterebbero forse di viaggiare anche gli abitanti di un paese del decimo mondo, mi porta alla Stazione Termini. La tabella di marcia è rispettata, così posso muovermi con tutta tranquillità e salire sull’Intercity per Napoli. Che il treno parta in ritardo non è certo una novità. Il viaggio corre tranquillo anche se, con l’avanzare dei chilometri, nel cielo si fa sempre più compatta e minacciosa una fitta cappa di nuvole nere.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Una volta arrivato a Napoli Centrale scendo le scalette che costeggiano la stazione sotterranea di Piazza Garibaldi e mi porto alle entrate della Circumvesuviana. Essendo l’orario di punta, la stazione è piena di gente ed il continuo arrivo di treni provenienti dall’hinterland partenopeo restringe i movimenti davvero in pochi centimetri quadri di banchina. Il mio treno, con destinazione Sorrento, passerà alle 17:06. Salirci non è esattamente un’impresa facile, nonostante il convoglio abbia effettuato una sola fermata in precedenza (il capolinea di Porta Nolana), essendo già stracolmo, con turisti e pendolari che premono all’impazzata per entrare. Alquanto fortunosamente ce la faccio, facendo attenzione che la mia macchinetta fotografica non venga disintegrata dalla folla. In molti rimarranno sulla banchina in attesa del prossimo treno utile, mentre il mio lascia la stazione uscendo mano a mano dall’area comunale di Napoli.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Sul viaggio in Vesuviana ho sempre scritto con piacere, perché resta uno dei momenti clou di quando vengo da queste parti. Ci sono talmente tante attrattive antropologiche da perderne il conto, ed anche il panorama che si apre da Torre del Greco in poi è meritevole di un attento sguardo. Poco dopo Pompei, quando la linea ferroviaria si avvicina al casello autostradale, non posso far a meno di notare già un ingente spiegamento di cellulari della polizia. Si è infatti prossimi all’arrivo. Qualche minuto prima delle 18 ecco il treno arrestare la propria corsa nella stazione di Via Nocera, secondario scalo del centro stabiese vicino allo stadio.

È abbastanza presto, ma voglio togliermi subito il dente dell’accredito e verificare che ci sia ai botteghini. Tutto fila liscio e, dopo aver ritirato il tagliando, contatto l’immancabile Emilio che, di ritorno da Torre Annunziata dove, buon per lui, ha assistito alla promozione in Lega Pro del Savoia, ha deciso di raggiungermi per vedere assieme questo derby.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Nel frattempo ho la fortuna di osservare un paio di scenette da incorniciare. La prima è un dirigente stabiese che attraversa buona parte del centro cittadino con in mano la lavagnetta elettronica per le sostituzioni ed il borsone con le maglie, la seconda è il pullman ufficiale delle Vespe che molto probabilmente non avrebbe sfigurato nel paesaggio offerto dalla Varsavia degli anni ’40. Niente male insomma, ci lamentiamo spesso del calcio iper-moderno a cui siamo costretti ad assistere, mentre queste cose, oltre a mandarti indietro di tanti anni, ti fanno capire che ci sono posti dove, nonostante promozioni e campionati di ottimo livello, si è rimasti con i piedi per terra. Almeno se si vuole offrire a tutto ciò una lettura romantica. Per qualcun altro, forse, potrebbe essere il chiaro segno di come le cose a Castellammare non vadano propriamente per il verso giusto.

Dopo avergli comprato il biglietto ed aver effettuato diversi scatti dei murales presenti in città, ecco arrivare in motorino il redivivo pompeiano. Saluti di consuetudine e poi si opta per un giretto laddove verranno fatti passare gli ospiti. Obiettivamente ci sono così tanti blindati e così tante auto di polizia e carabinieri che sembra impossibile possa succedere qualcosa. Oltretutto, appare scontato che l’ingresso degli Irpini avverrà a partita iniziata, come da migliore tradizione per la Questura di Napoli. E sì che il Romeo Menti è uno dei migliori impianti della regione, costruito con criterio, ottimo per vedere la partita ed organizzato in maniera quasi impeccabile per evitare contatti tra le tifoserie. Mangiamo qualcosa, consumiamo un paio di birrette e poi, appurato che ci sarà ben poco da vedere almeno per ora, ci avviamo verso le entrate.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Superati i tornelli e gli stucchevoli controlli biglietto/documento, siamo dentro quando mancano una ventina di minuti al fischio d’inizio. Un qualcosa c’è da dirlo: con le Vespe praticamente retrocesse, il colpo d’occhio è più che accettabile. Certamente i prezzi popolari decisi dalla società hanno influito (Curva a 5 € e Distinti a 10), però di questi tempi mai dare nulla per scontato. La Curva Sud è quasi piena ma, a differenza dell’ultima volta che la vidi, priva di qualsiasi striscione, se non si fa eccezione per una pezza dedicata a Nino. Nel settore ospiti, a parte una ventina di tifosi normali, per ora non v’è traccia di ultras.

Le squadre fanno il loro ingresso in campo e il settore caldo del tifo gialloblu offre una bella commistione tra torce e fumogeni. Un utilizzo talmente massiccio della pirotecnica che l’arbitro è costretto a ritardare di qualche minuto l’inizio del match ed io a lavorare sodo con Photoshop per rendere “potabili” le foto di tale spettacolo. Quando la partita inizia il fumo si è leggermente diradato, ma non è così per l’Avellino che passa quasi subito in svantaggio. La rete stabiese manda in visibilio la Sud, una bella esultanza che dà l’esatta idea di quale sia il gusto di fare uno sgambetto ai rivali in piena corsa play-off.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Mentre il sostegno di casa sale, aiutato anche dal perfetto rullio di due tamburi, si ode dall’esterno l’esplosione di un petardo, seguito dall’accensione di un paio di torce. Tutta la tribuna si volta verso la propria sinistra, cominciando a lanciare insulti verso gli ultras avellinesi che stanno per fare il proprio ingresso. È il 10°, e la prima tranche di supporters irpini entra nel settore a loro riservato a suon di torce, fumogeni e bomboni. Io ed Emilio perdiamo il conto di quanti ne vengano accesi mentre la Sud accoglie i dirimpettai al coro di “Beh beh beh beh beh beh siete pecore!” , equesti ultimi rispondono per le rime. Il clima è incandescente e quando gli ultras biancoverdi si sono compattati rimaniamo un po’ sorpresi nel costatarne l’esiguo numero. In realtà manca ancora una parte del contingente, che arriverà dopo la mezzora. In totale i presenti sono quantificabili attorno alle 600 unità, sui 742 biglietti messi a disposizione.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Tutti sappiamo che ad Avellino, dopo il fallimento della storica US molte cose sono cambiate, con i vecchi gruppi che hanno totalmente abbandonato le gradinate del Partenio non riconoscendo questa nuova società. Una scelta senz’altro coerente ed ammirevole, soprattutto se inquadrata nel contesto attuale di un movimento ultras dove spesso si cerca di camuffare azioni incoerenti ed ambigue, con scelte obbligate ed utili alla sopravvivenza. Nessuno me ne voglia, ma la differenza tra le due componenti del tifo avellinese c’è, si vede e resta latente nello stesso tempo. Tuttavia il bagaglio culturale ereditato dalla nuova guardia, almeno a livello di tifo, non è trascurabile.

Il sostegno ai Lupi è colorato, massiccio e chiassoso. In più, poco dopo l’arrivo dei primi torpedoni, arriva il pareggio ospite, ad opera del fischiatissimo ex Castaldo. Un’esultanza, quella irpina, davvero degna di nota, con il settore ospiti che si trasforma di nuovo in una polveriera con il serio rischio di dare alle fiamme un paio di pezze. A questo punto gli animi si surriscaldano anche in tribuna: il Ds avellinese De Vito esulta in maniera sfrenata, provocando la reazione di un tifoso stabiese che non gliele manda certo a dire; a questo si aggiunge anche la reazione del difensore gialloblu Lanzaro che arriva faccia a faccia con il dirigente. Il siparietto dura qualche minuto, rendendo persino necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Le due curve non si risparmiano e se da una parte “Chi nun zompa è pisciaiuò” dall’altra si ripropone il motivetto sulle presunte origini ovine degli avversari. Che dire? Tutti ingredienti di cui il calcio ha bisogno.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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La pioggia, dopo aver bagnato lo stadio durante i primi 45’, finalmente cessa di cadere e, alla ripresa del gioco, entrambe le tifoserie si colorano con le ennesime torce e gli ennesimi fumogeni. I padroni di casa, peraltro, fanno largo utilizzo dei classici fumoni gialli utilizzati dalle imbarcazioni, tipica usanza delle tifoserie provenienti da città di mare.

Il tifo riprende su ottimi livelli, con i biancoverdi che si esibiscono nella tipica sciarpata con le sciarpe tirate su e poi immediatamente giù ed infine tese sulle note di “Che sarà sarà”. Un bello spettacolo a cui non siamo probabilmente più abituati a causa di discutibili mode che da qualche anno invadono la Penisola, consigliando di evitare la sciarpa in luogo di un più stiloso cappello Burberry o una maglietta Stone Island.

Da segnalare, poi, la presenza un nutrito gruppetto di ultras stabiesi nella parte dei Distinti che confina con il settore ospiti. Per loro nessuna pezza identificativa ma, almeno da quanto si vede, tanto divertimento e continue provocazioni verso gli Irpini. Curioso invece ciò che succede in Ferrovia verso il finale del match, con il cancello che divide gli spalti dal campo che cede sotto la pressione dei coristi biancoverdi, aprendosi completamente. Dopo un summit degno della migliore intelligence americana, celerini e graduati si frappongono tra tifosi e cancello scongiurando un qualcosa che, francamente, non sarebbe mai successo. La cosa su cui ci troviamo d’accordo con Emilio è che una simile leggerezza negli anni ’80 e ’90 sarebbe costata davvero cara a chi gestisce l’ordine pubblico.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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La Sud continua a macinare un buon tifo ed in campo, nonostante debba essere l’Avellino a fare la partita, è ancora la Juve Stabia a trovare il vantaggio. Fabio Caserta firma la propria doppietta lasciandosi andare ad una sfrenata esultanza prima sotto la curva e poi sotto la tribuna. Quando ad abbandonare il campo, per sostituzione, è un altro ex, Biancolino, i fischi e gli insulti piovono copiosi da ogni settore dello stadio. Dire che il bomber napoletano sia poco amato in quasi tutta la Campania è forse riduttivo.

Quando tutto ormai lascia presagire il clamoroso sgambetto della Juve Stabia, arriva il pareggio ospite con Galabinov. Tuttavia la moderata esultanza degli ospiti lascia intendere quanto questo pareggio abbia più il sapore di una vera e propria sconfitta che allontana il sogno play-off. Il pubblico di casa, a fine partita, mischia applausi per l’ottima prestazione e fischi per un campionato che poteva avere ben altro esito, viste anche le altre concorrenti per la zona salvezza. Gli ultras di casa possono comunque consolarsi pensando che il prossimo anno, nella Lega Pro unica, con tutta probabilità si ritroveranno di fronte piazze storicamente rivali come Salerno e Torre Annunziata. Certo, bisognerà sempre vedere come verrà impostato il discorso tessera del tifoso e limitazioni varie in vista delle trasferte. La speranza è l’ultima a morire.

Juve Stabia-Avellino 2-2, Serie B 2013/14

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Abbandoniamo lo stadio con gli Avellinesi che ancora occupano il proprio settore. Usciranno dopo più di un’ora. Nulla da segnalare sotto il profilo dell’ordine pubblico. Pensando a chi in questi anni ha ottenuto promozioni in cadetteria senza avere la minima storia o la minima tradizione dal punto di vista del tifo, è quasi un peccato che partite come queste siano casi isolati nel secondo gradino della piramide calcistica italiana.

Testo e foto di Simone Meloni.