Nel turno infrasettimanale della 26esima giornata del girone C di Serie C, si trovano di fronte la Juve Stabia prima e il Catanzaro terzo, partita che per ovvie ragioni di posta in palio si dimostra rovente già da giorni prima del fischio d’inizio.
Nel giorno della partita, i catanzaresi si presentano in Campania in circa duecento, mostrandosi da subito carichi e massicci. Giungono a destinazione con diversi pullman scortati dalla Celere fin dentro lo stadio per evitare possibili contatti con i locali.
La cornice di pubblico al “Menti” è davvero interessante per questa partita, lo stadio è praticamente pieno in ogni ordine di posto facendo registrare quasi ottomila presenze, cioè il massimo di quelle per le quali l’impianto è attualmente omologato.
Cori contro tra le opposte tifoserie si sprecano fin dalle battute iniziali, mentre con l’ingresso delle squadre in campo la Sud si accende di colore grazie a tantissimi fumogeni e all’ulteriore apporto cromatico offerto dalle bandiere.
Gli ospiti fanno quadrato ottimamente nel settore loro riservato, proponendo tanti cori secchi che per lo più sono incentrati sull’incitamento alla squadra.
In campo alla fine vince la paura di perdere e nonostante le ghiotte occasioni, la più clamorosa delle quali è rappresentata da un rigore sciupato dal Caranzaro agli sgoccioli, si chiude con un pareggio che allunga l’imbattibilità delle Vespe di casa che, al triplice fischio, si portano sotto il settore dei propri tifosi per festeggiare il consolidamento del primo posto. Al Catanzaro non resta che combattere senza mollare fino alla fine, soprattutto in onore dei suoi tifosi che quest’oggi non hanno lesinato impegno e grinta per ribaltare le gerarchie della classifica.
Testo di Davide Gallo.
Foto di Marco Stile e Davide Gallo.