La città è un carosello di motorini che sfilano verso lo stadio con le bandiere alte. Già dal pomeriggio, Castellammare si mobilita: è il sogno della Serie A. Se per la partita contro la Sampdoria c’era fermento, questa sera il Romeo Menti è affollato come non mai; ci posizioniamo incastrandoci tra i seggiolini e i banchetti della tribuna stampa, tra i tifosi con sciarpe e tanta voglia di assistere alla partita.

L’ingresso in campo delle squadre è accolto da tutto lo stadio: la coreografia principale abbraccia tutta la Curva Sud con il motto “Non FermArti mai!”, mentre nei distinti si alza una sciarpata e la tribuna inferiore si divide in due quadranti, giallo e blu. Il gruppo di tifosi della tribuna stringe inoltre uno striscione che recita “Affamati Sognatori”. Qualche fumogeno giallo blu si accende anche dai fortunati balconi che affacciano sullo stadio, affollatissimi e addobbati per l’occasione.

Gli ultras della Cremonese invece, che fanno ingresso poco prima del fischio d’inizio, accolgono la squadra intonando cori con le mani alte al cielo. Sono circa 90 i grigiorossi giunti da Cremona, e tifano con tutto il fiato che hanno in corpo, per tutti i minuti di gioco. Avevano già incoraggiato la squadra prima della partenza con striscioni motivazionali, invitandoli ad affrontare questa partita come una battaglia, a credere nel sogno della A tanto quanto ci credono loro. Anche se si fa più fatica a sentirli oggi, la loro motivazione e il desiderio di vittoria sono evidenti; cantano senza sosta, mani alte e bandiere in movimento, seguendo i megafoni da cui partono i cori. In più occasioni le torce segnalano e impreziosiscono la loro presenza, e non si lasciano abbattere nemmeno dal risultato in campo, applaudendo la squadra all’uscita dal campo. La strada verso il passaggio del turno non si ferma certo qui, ad attenderli c’è ancora la gara di ritorno in casa.

La mia attenzione va da una curva all’altra, e anche la tribuna regala scenari folkloristici degni di nota, come il vassoio di pasticcini che passa di mano in mano, tanto per addolcire l’attesa. Le tante torce accese sono poca roba in confronto all’emozione generale: questi sono gli affamati sognatori dello striscione di cui sopra, i tifosi che bruciano di una irrazionale bellezza, che sperano, tifano, in una attesa passionale di tutta la vita, oltre questo sogno da serie A.

Il gioco in campo è coinvolgente, le squadre lottano davvero con i denti, e ogni azione in campo scatena un boato che raggiunge già decibel da Serie A, specie quando arrivano i gol o sul rigore sbagliato della Cremonese, tanto da farci temere per l’attrezzatura…

La vittoria della Juve Stabia fa ben sperare i padroni di casa che all’uscita dallo stadio riprendono la festa in un tripudio di torce, fumogeni in mezzo a una sfilata di traffico tra motorini e bandiere. Cellulari alti e videocamere accese, si festeggia il qui ed ora e forse per alcuni va già bene così.

C’è un folklore tutto locale nel mix di offerte delle bancarelle nei dintorni allo stadio: tra panzarotti, fritture e gadget dello Stabia, confermando che la Campania ha qualcosa di unico, che piaccia o meno, in fatto di tifo. Un’esperienza umana e ultras davvero unica.

Imma Borrelli