Il “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia torna a riempirsi e ad infiammarsi per questa partita di cartello tra Juve Stabia e Lecce, due formazioni tra le maggiori pretendenti alla promozione in serie cadetta.

L’impianto di via Cosenza è una vera e propria bolgia, a sostegno degli undici in maglia gialloblé e col fiato sul collo della squadra avversaria. L’ingresso delle squadre in campo è salutato, dalla Sud di casa, con lo sventolio di centinaia di bandierine recanti i colori sociali della propria compagine, sciarpe e l’accensione di svariate torce e fumogeni. Una coreografia semplice ma d’impatto.

La partita tra i ventidue in campo è combattuta ed entusiasmante, con continui capovolgimenti di fronte e lo Stabia che chiude il primo tempo in vantaggio per due reti a zero, accompagnato dall’incontenibile entusiasmo e il tifo assordante di tutto lo stadio “Menti”.

Nei secondi 45 minuti accade quello che nessuno si aspettava, con il Lecce che nel giro di 30 minuti ribalta il risultato, aggiudicandosi poi il match per tre reti a due. Questa volta ad esultare sono i circa 150 tifosi salentini al seguito.

La delusione, per questo successo sfumato al fotofinish, è  palpabile nella torcida stabiese, ma nonostante tutto, la curva di casa chiude la serata con dei cori a sostegno degli undici in maglia gialloblé, ringraziandoli comunque per l’impegno profuso, e con altri di scherno a ribadire il loro astio nei confronti della tifoseria pugliese.

Per quanto riguarda la stessa tifoseria giallorossa, per concludere, va segnalato che il loro tifo è stato notevolmente condizionato dall’assenza degli ultras, notoriamente fermi sulla propria posizione di contrarietà alla tessera del tifoso e quindi impossibilitati a seguire in trasferta. I presenti hanno provato ad imbastire una forma di tifo quanto più organizzata possibile, ma la mancanza di attitudine ultras era evidente. Qualche coro sporadico, sono riusciti a farsi sentire in particolar modo e logicamente dopo i goal. Un coro contro i baresi, uno contro i napoletani, ma in definitiva poco di rilevante dal punto di vista ultras.

Salvatore Izzo.