È sul riff di “More than a feeling” dei Boston che migliaia di tifosi dello Zurigo hanno duettato con i loro eroi sul prato del piccolo stadio Kleinfeld a Kriens. Diverse emozioni si sono susseguite in questa pazza ultima giornata di Challenge League, giocata questo sabato sera su tre diversi campi: in casa per il leader Aarau; ospite del retrocesso Kriens per il Winterthur secondo; a Losanna per lo Schaffhausen terzo. Tre punti separano le Aquile argoviesi dalle inseguitrici. Ricordate questa frase perché sarà importante per il resto della cronaca!
Ma prima una piccola parentesi sull’SC Kriens. I giocatori del Kleinfeld vivono da sempre all’ombra dei loro ingombranti vicini dell’FC Lucerna. Nonostante i due stadi si trovino a soli tre km l’uno dall’altro, ci sono due visioni del calcio diametralmente opposte fra loro che si scontrano, con i più famosi biancazzurri improntati al calcio moderno mentre i biancoverdi seguono una logica vecchio stampo con un calcio più spartano e vicino alla propria piccola comunità. Già retrocesso da diverse partite con soli 13 punti in classifica, 28 meno del penultimo, il Kriens può però ancora giocare il ruolo di guastafeste in questi novanta giri di lancette.
I Leoni ospiti sperano invece di scrivere una bella pagina della loro storia. Sono stati noleggiati per l’occasione due treni speciali e quando arrivo anch’io in loco, quasi un’ora prima del calcio d’inizio, trovo una vera e propria marea biancorossa ad invadere la Svizzera centrale, permettendo così al Winterthur di giocare letteralmente in casa. Presenti a loro supporto i tedeschi del Mainz e gli Svizzeri di Losanna e Soletta.
Una coreografia classica, composta da un piccolo copricurva con il logo del club e bandierine, si alza dai Distinti accompagnata da torce e fumogeni. Gli ospiti scaldano la voce all’inizio della partita con i decibel che aumentano sensibilmente quando lo speaker annuncia i risultati di Aarau e Schaffausen che, dopo venti minuti di gioco, si ritrovano in svantaggio. I Zurighesi, forse spinti da questa notizia, segnano due gol in cinque minuti, provocando un bel caos nello stadio “biancorosso”.
Lo scenario che va delineandosi permette ai Leoni di sognare e gli SCK Supporters hanno il merito di uscire dal loro torpore, alimentato forse dall’alta posta in palio, cantando con più convinzione e costanza per tutto il secondo periodo. Mentre i ragazzi allenati dalla leggenda svizzera Alexander Frei segnano altri due gol, risuona un gran clamore dalla panchina poiché, a una cinquantina di chilometri dal Kleinfeld, c’è un nuovo gol per l’FC Vaduz; notizia celebrata come un gol al 90° minuto e cioè con una profusione di torce e fumogeni.
L’euforia lascia poi il posto alla tensione, l’Aarau riduce lo svantaggio a meno di sette minuti dalla fine. un solo gol delle Aquile può spegnere le speranze di una promozione storica ed è quasi nell’indifferenza più totale che l’arbitro fischia la fine della partita a Kriens. L’attesa diventa infinita, l’atmosfera pesante come l’aria di questa caldissima sera di maggio fino a quando, finalmente, giunge come una liberazione la voce del triplice fischio anche ad Aarau senza che i padroni di casa riescano a segnare. L’onda biancorossa si riversa dunque in campo, abbracciando e celebrando i propri eroi fino a quando è costretta a ritirarsi per riprendere il treno diretto verso quella che si annuncia come una folle notte in quel di Winterthur.
Dopo la vittoria a Losanna, lo Schaffhausen può ancora tentare l’assalto alla Super League, da cui manca dal 2007, attraverso gli spareggi contro Lucerna, penultima classifica della massima serie. Quanto all’ex capolista Aarau, praticamente si ritrova a perdere tutto in quest’ultimo giorno. Oltre alla sconfitta interna contro l’FC Vaduz, deve subire anche la beffa della vittoria dei suoi principali avversari che li superano così in classifica. È la seconda volta che le Aquile perdono la promozione praticamente sul filo di lana, dopo il trauma del 2019.
Lo avevamo già visto durante questa stagione 21-22 in varie grandi competizioni e questa sera il calcio, ancora una volta, s’è dimostrato bello e crudele allo stesso tempo!
Max Michelet