Il 6 Marzo si affrontano a Bergamo l’Atalanta e la Juventus, due compagini con un andamento di stagione decisamente differente. La Juve ha vinto 16 delle ultime 17 partite e l’Atalanta non vince da 12 turni: tutt’altro che una vittoria della capolista sarebbe una grande sorpresa.

Ciononostante lo stadio Atleti Azzurri d’Italia, chiamato “Bortolotti” da Ultras e tifosi di Bergamo, si riempie e alla fine ci saranno 20.000 spettatori.

Tra il pubblico spicca il settore ospiti non pienissimo come al solito. Non ci sono i Drughi: in settimana avevano annunciato di voler stare lontano da Bergamo questa volta, per non meglio precisati motivi logistici e ambientali, come hanno scritto in un comunicato. Gli altri gruppi però sono presenti e si fanno notare con i loro striscioni e bandiere. Gli Juventini aprono la partita con una coreografia preparata dai Viking: Prima un bandierone con un vichingo, poi bandierine e qualche timido fumogeno. Cantano a tratti, ma non convincono sotto tutti punti di vista; l’assenza dei Drughi si fa notare.

Il rapporto tra le due tifoserie non è certo dei migliori, negli anni precedenti si erano verificati spesso incidenti ogni qual volta si affrontavano Atalanta e Juventus. Questa volta, e posso parlare solo di quel che è successo dentro lo stadio, non c’era niente, nemmeno il solito “ping-pong” tra il settore ospiti e l’adiacente Curva Sud.

La Curva di casa esordisce con una discreta coreografia: un grande bandierone centrale raffigurante lo stemma dell’Atalanta, affiancato da vari striscioni a comporre il messaggio: “Forza Atalanta – corri contro il vento – superiamo questo momento!” e tanti barattoli di fumo colorato. Il loro tifo è abbastanza caloroso, sentono l’importanza della partita e cercano in ogni modo di sostenere i loro ragazzi in campo. I numerosi battimani sono seguiti da una buona parte della Curva ed i cori si sentono bene.

Nemmeno il primo gol contro li ferma, ma dopo il secondo, a cinque minuti dallo scadere, i cori cambiano. D’allora fino alla fine della partita intonano sopratutto cori contro la repressione, la polizia, i giornalisti (il sabato prima della partita avevano protestato davanti all’ufficio del La Gazzetta dello Sport) e per i diffidati. Alla fine vengono delusi, la Juve vince 2-0 e passa facilmente anche a Bergamo. Qualche fischio, pochi cori d’incoraggiamento e partita finita.

Testo di Remo Zollinger.
Foto di Remo Zollinger e Roberto F.