Al Braglia di Modena potrebbe essere la serata decisiva per la storica prima promozione in Serie A del Crotone, la prima in 93 anni di storia.
La tifoseria di casa, per questo anticipo, riprende posto sugli spalti dopo le ultime due uscite in cui, con i suoi principali gruppi ultras, ha presenziato all’esterno dello stadio.
La Curva Montagnani si presenta spoglia di striscioni e segni distintivi dei gruppi. A inizio gara viene esposto uno striscione con su scritto: “IDEALI, PASSIONE E LEALTA’: NOI CON LA SQUADRA VOI CON GLI ULTRA’”. Purtroppo in poche occasione riesco a sentire il settore popolare modenese: qualche coro dedicato alla squadra, per i diffidati e contro la proprietà ma, ahimè, vedo solo del seguito dietro le balconate dei principali gruppi (Vecchie Brigate e 059).
Altra nota da segnalare, l’incredibile informativa del GOS che ha imposto alla società Modena FC, il divieto di vendita di biglietti per il settore di Curva Montagnani ai residenti al di fuori della provincia di Modena: questa in pratica è la discriminazione territoriale di Stato, quella che non indigna e che non genera titoloni sui giornali.
Torna il tifo anche in gradinata laterale, dietro i consueti drappi. A inizio gara viene effettuata una mini-coreografia con dei piccoli cartoncini gialli con la scritta in blu “ULTRAS”, tenuti in alto in contemporanea all’esposizione dello striscione che recita: “QUEL CHE SIAMO NON LO CAMBIAMO”; al termine della stessa, gli striscioni vengono posizionati nella parte bassa della gradinata.
Buona la prestazione della gradinata modenese, seppur in quel settore vi siano presenti vari supporter crotonesi. La solità 70ina di gialloblu della gradinata, si nota per vari battimani compatti, una bandiera, numerosi cori per squadra, diffidati, movimento ultras e contro le forze dell’ordine, soprattutto nel finale di gara, quando all’interno del terreno di gioco fa capolino un reparto anti-sommossa.
Segnalo anche che il gruppo Tradizionalmente espone il drappo “PRESENTI SOLO PER LA MAGLIA”, restando in silenzio per tutto l’arco della gara.
Per la partita che può segnare la storia del Crotone, sono presenti a Modena circa 1.800 tifosi, suddivisi tra 1.300 in curva ospiti, 400 in gradinata ed un centinaio in tribuna. Anche qui si potrebbe rimarcare l’incredibile decisione di non fare accedere i fuori sede non tesserati nel settore ospiti: con un minimo di buon senso ed elasticità mentale si poteva aprire il settore ospiti a tutti, in ogni caso, in gradinata non si verifica nessun tipo di problema.
In curva ospiti l’atmosfera ovviamente è quella delle grandi occasioni, il coro che va per la maggiore “..e tanto già lo so, che l’anno prossimo gioco all’Olimpico”, si sente anche nel prepartita. A inizio gara il settore si anima con varie bandierine e bandieroni (nella parte bassa) che sventolano per buona parte della partita; molto bello il bandierone con il numero 4 di Galardo, lo storico capitano del Crotone (e crotonese doc) che ha vestito la maglia della sua città per ben 16 e ritiratosi la scorsa stagione.
A livello di colore, si nota più attività nei pressi della balconata centrale, dove è posizionato il gruppo Curva Sud Crotone, affiancato dai ragazzi del gruppo Curva Nord (col drappo 1997 appeso in vetrata), gruppo non tesserato della tifoseria pitagorica. Durante l’arco della gara, i cori per la squadra e per i diffidati vengono cantati solamente dagli ultras, poi mentre si avvicina il finale di gara, anche il resto del settore si anima, come dopo il pareggio su rigore della loro squadra al termine del primo tempo. Piuttosto riuscita anche la sciarpata nella ripresa, eseguita da quasi tutto il settore, sulla falsariga degli ultras avellinesi.
Avvicinandosi al finale, aumentano i ragazzi in vetrata, guardati a vista da steward e polizia. Al fischio finale esplode la loro festa, a cui si unisce la squadra che si reca sotto il settore ospiti.
Lascio lo stadio nel momento in cui i crotonesi cantano il celebre “un giorno all’improvviso” assieme alla loro squadra, celebrando così la prima storica promozione in serie A in 93 anni di storia.
Tra le due tifoserie tutto tranquillo: prima, durante e dopo la partita.
Francesco Passarelli.