Anche se siamo a luglio e il calcio in Italia è completamente fermo in occasione della pausa estiva, in attesa delle prime partite amichevoli o dei primi turni di Coppa Italia, oltre confine, nella vicina Repubblica di San Marino, si disputa il ritorno dei preliminari di Champions League. In campo la formazione locale de La Fiorita, detentrice del titolo del campionato interno Sammarinese, contro la formazione Irlandese di Belfast del Linfield.

All’andata la partita finì 1 a 0 per la formazione locale Irlandese con non poche difficoltà, e per il ritorno la prospettiva di far l’impresa e ribaltare il risultato non è mera utopia. Oltretutto La Fiorita ha potuto tesserare qualche giocatore con più esperienza così da poter aumentare il proprio tasso tecnico, tra questi Damiano Tommasi, Adrian Ricchiuti, Marco Brighi, Emiliano Olcese, giusto per citarne qualcuno.

Avendo avuto per certa la presenza della tifoseria ospite, la mia curiosità è rivolta principalmente nel vedere all’opera questa realtà a me sconosciuta. Seppur dalle previsioni della vigilia, poi grosso modo confermate, il numero si attesti “solo” attorno alle 50 unità, la presenza finale risulterà comunque gradevole.

Nonostante sia difficile parlare di una presenza prettamente ultras, confrontandola con i gruppi che frequentano le curve Italiane, offrono un buon colore, appendendo alla vetrata (con un po’ di affanno) svariati stendardi e bandiere esteticamente belle e curate. Il tema dominante, nemmeno a dirlo, è quello “unionista” e “lealista”, vista la notoria connotazione politico-religiosa della squadra e dei suoi tifosi, appunto “leali” alla Corona e alla fede Protestante. Destino beffardo, la vincente di questa gara affronterà il Celtic, squadra scozzese fondata da irlandesi, tradizionalmente cattolica e repubblicana. Grosse dunque le preoccupazioni per questa molto probabile gara, ancor più perché, a pochi giorni dall’incontro in Irlanda del Nord, cade la ricorrenza della vittoria orangista sul re Cattolico Giacomo II in cui tradizionalmente, oltre alle marce dell’orgoglio “orange”, si accendono dei grossi falò in cui non è raro vedere bruciare bandiere della Repubblica d’Irlanda o addirittura e proprio maglie del Celtic.

Tornando all’attualità, la comitiva odierna è formata sia da ragazzi che da persone di mezza età, che non hanno però perso il “vizio” di sostenere la propria squadra, con donne e ragazze comprese che spesso si uniscono ai cori. Molti indossano la maglia ufficiale della squadra, ma la palma simbolica di miglior tifoso, la attribuirei ad un giovane padre assieme al proprio figlio di appena 7/8 anni.

Sul fronte locale, La Fiorita non ha chiaramente nessun gruppo organizzato che gestisce il tifo, solo simpatizzanti o curiosi accorsi questa sera per godersi la partita e sperare caso mai che la squadra sammarinese possa passare il turno preliminare. Sugli spalti comunque, con delle bandiere giallo-blu, c’è qualcuno che cerca saltuariamente di farsi notare e incitare la squadra, specialmente nelle (rare) occasioni in cui riescono a portarsi vicino alla difesa ospite.

Gli ospiti si fanno sentire spesso nell’arco dei 90 minuti, quando qualcuno fa partire qualche coro, viene seguito dalla maggioranza dei tifosi presenti, e seppur non sia semplice capire le parole, a parte quando ripetono “Linfield, Linfield…”, le melodie sono più o meno le stesse che si sentono nella maggioranza delle curve di casa nostra.

La partita in campo non si sblocca, seppur anche i giocatori del Tre Penne ci provino in più di un’occasione a cercare la via del vantaggio, ma lo 0-0 finale permette alla squadra ospite di ipotecare il passaggio al turno successivo dove, come detto,  troverà gli scozzesi del Celtic di Glasgow.

Al 90esimo sono applausi da parte dei tifosi per il risultato ottenuto dai giocatori de La Fiorita: seppur questo pareggio sia una magra consolazione, resta comunque motivo di orgoglio e soddisfazione per il calcio sammarinese aver onorato la massima competizione Europea, al cospetto di una formazione decisamente più attrezzata sulla carta, formata non da semi-amatori ma da professionisti, i quali si vanno anch’essi a prendere gli applausi dei propri tifosi, giunti fino a San Marino per sostenerli.

Gilberto Poggi.