Da alcuni anni i preliminari delle due coppe d’Europa sono la maniera migliore per vedere tifoserie in Europa dell’Ovest senza viaggiare troppo. Di fatto sono tante le squadre dei paesi balcanici o del centro Europa che entrano in gioco in queste competizioni già da luglio. Così mi decido ad andare a vedere i croati della Dinamo Zagabria in trasferta nel granducato del Lussemburgo. Confronto dal sapore particolare nel senso che non ci può essere un distacco maggiore tra una squadra con nessuna tifoseria al seguito, e uno dei gruppi che ha fatto parlare di sé in tutta Europa durante gli ultimi trent’anni. Mi riferisco ovviamente ai Bad Blue Boys nati nel 1986 e venuti alla ribalta in Europa con i cruenti scontri del 13 maggio 1990 durante Dinamo Zagabria-Stella Rossa, una specie di prefigurazione della guerra tra Croati e Serbi che sarebbe esplosa pochi mesi dopo.

Il Lussemburgo invece è proprio l’opposto. Questo paese, tra i più ricchi d’Europa, ha un benessere molto diffuso, difatti tanti sono i giovani italiani arrivati nel Granducato negli ultimi anni, laureati e non, per cercare un futuro che l’Italia non dà loro. Il campionato locale è di bassissimo livello, essendo totalmente amatoriale. Tifoserie pochissime e il Fola Esch, opposta quest’oggi ai Croati, non ha un seguito se non in qualche centinaio di spettatori. Questa squadra è la più antica del paese, fondata nel 1904, ed è campione 2015 del paese. Dunque stasera ci sarà un preliminare della Champions League con una certa dose di pepe, dopo l’1-1 maturato all’andata a Zagabria, che è un vero exploit per la formazione lussemburghese.

Secondo dato interessante è il ritorno dei Bad Blue Boys sugli spalti da questo inizio stagione. Il campionato croato è iniziato da una settimana e la storica formazione che sostiene i biancoblu ha deciso di riprendersi il suo posto in curva nord. Dal 2011 i famigerati B.B.B. sono entrati in contestazione col loro presidente Zdravko Mamic e suo fratello. Per farla breve Mamic è una specie di autocrate che, comprando la Dinamo nel 2003, ha portato la squadra ai massimi livelli del campionato croato. Negli ultimi dieci anni ha vinto ben dieci scudetti! Ma appena un nuovo giocatore fa parlare di sé, la Dinamo lo vende, non è un caso dunque se in Europa la Dinamo ha un livello bassissimo.

Ci sono però tanti altri problemi, come la deriva autoritaria che ha visto Mamic minacciare di morte i giornalisti o i sospetti di corruzione e di intesa fraudolenta con i vertici della federazione croata.

I B.B.B. hanno deciso di contestare ad oltranza il presidente Mamic e la federazione, ma questi hanno reagito con repressione e ulteriore corruzione. Repressione, con le solite diffide, ma anche una lista nera, cioè una vera e propria lista di proscrizione che la società attua da se stessa (cosa totalmente illegale).

Da due anni i B.B.B. hanno deciso di disertare in casa, laddove la Dinamo gioca di fronte a pochissimi spettatori. Corruzione, perché i fratelli Mamic hanno organizzato una riunione segreta nel gennaio del 2014 con i capi dei B.B.B. per convincerli a tornare al loro posto, cioè in curva nord, ma i B.B.B. hanno rifiutato. Si dice che Zdravo Mamic avrebbe anche proposto soldi come ultimo argomento, da lì una piccola parte dei B.B.B. ha accettato di tornare in curva. Un conflitto è dunque esploso tra i B.B.B. pro-Mamic e la stragrande maggioranza dei B.B.B. anti-Mamic.

Ma c’è stato un colpo di scena, quando la giustizia Croata ha finalmente deciso di investigare sugli strani giri della famiglia Mamic e il presidente della Dinamo è stato incarcerato per corruzione a luglio 2015. Dopo questa svolta, i B.B.B. anti-Mamic son tornati allo stadio e, per la prima giornata del campionato, durante Dinamo Zagabria-Hajduk Spalato, il 12 luglio, ci sono subito stati scontri nella curva Nord, dove il gruppo anti-Mamic ha letteralmente cacciato quei pochi in favore del presidente, una scena comunque surreale.

Con questa premessa, mi aspetto una bella rappresentanza croati sugli spalti. Ed anche i media locali dicono che 200 “hooligans” Croati sono attesi.

La partita si svolge nell’unico stadio degno del paese, quello della capitale, il “Josy Barthel” che, con una capienza di 10.000 posti, è il più grande del granducato, nonché sede delle partite della nazionale Lussemburghese.

Decido di arrivare allo stadio in anticipo di 45 minuti ma, a 300 metri dallo stadio, noto che ci sono tante forze dell’ordine. Qualche minuto prima c’è stato un nuovo scontro violento tra le due fazioni dei B.B.B. Un pullmino è stato attaccato proprio lì, prima di arrivare allo stadio, e dopo qualche intenso corpo a corpo, la “celere” locale li ha divisi. Questi poliziotti sono impressionanti, sono una cinquantina più altri funzionari in borghese che controllano a vista i due schieramenti. Ed ogni due minuti ne prelevano uno per arrestarlo. Anche se non c’è più tensione, gli arrestati vengono trattati in una maniera sproporzionata ed umiliante.

Decido di entrare allo stadio e qua l’addetto alla stampa mi chiede per chi scrivo, ma penso che dire “Sport People” non sia la risposta più giusta. Ha pure rifiutato l’accredito di un amico e mi nega il diritto di scattare a bordo campo. Anche se in realtà dovrebbe aprire lo champagne se gente dall’estero viene a vedere, a scattare e a scrivere su una partita così insignificante. Un atteggiamento pazzesco che per fortuna capita poche volte. Alla fine mi lascia entrare come se fosse un onore o un favore…

Guadagnato l’ingresso posso notare che i pochi spettatori (saranno 3.300 in tutto) devono esibire un documento d’identità, una misura presa per impedire l’accesso ai croati anti-Mamic. Una scelta vergognosa ed anche stupida, visto che gli ultimi spettatori riusciranno ad entrare solo venti minuti dopo il fischio d’inizio.

Dentro lo stadio l’atmosfera è patetica, ci sono una ventina di ragazzi nel settore ospite e non ci sarà alcuna forma di tifo, se non l’esultanza sui tre gol dello Zagabria. Ci sono anche tre striscioni inneggianti alla Dinamo e niente, assolutamente niente per i locali. Alla fin fine una serata davvero triste e senza interesse.

Sebastien Louis.