È sempre bello quando una società di calcio si spende attraverso i suoi organi ufficiali (il proprio sito, in questo caso specifico) per elogiare la propria tifoseria. Le rende onore specie quando i rapporti, come può capitare spesso quando questi stessi rapporti sono viscerali, non sono sempre idilliaci. Il calcio si regge anche o soprattutto su queste fondamenta fatte di passione. Fondamenta che vanno solidificate con piccoli gesti come un encomio pubblico di tale specie, oppure come un applauso della squadra sotto la curva dopo una partita tutta voce da una parte e cuore dall’altra, avendo però poi la capacità di sapersi prendere anche l’amaro dei fischi e delle contestazioni, quando capitano, che non sono mosse da altro se non dall’amore che si ha verso una maglia e quel che essa rappresenta in termini di appartenenza sociale e territoriale. Gli stupidi che siedono nei palazzi del potere dovrebbero tenere a mente questo, prima di aprire bocca o di legiferare con la pancia (per non dire di peggio) oltretutto su materie di cui ignorano ogni aspetto. Fa veramente ridere la Lega Calcio con la sua campagna mediatica tanto martellante quanto ipocrita, quel “Il Calcio è di chi lo ama” magari anticipato da hashtag per farlo rimbobare in ogni angolo del web. Anche in questa occasione, la Lega Calcio ha diffuso attraverso i suoi canali social, la foto della coreografia della Nord genoana accompagnandola col motto di cui sopra. Orbene signori: sì, il calcio è di chi lo ama, ma ricordate solo che quelle persone a cui oggi avete giustamente attribuito la paternità di un amore, sono le stesse che avete crocifisso con le vostre meschine campagne diffamatorie e giustizialiste dopo Genoa-Siena. Ed erano sempre le stesse che giusto qualche mese prima di quei nefasti accadimenti, si erano tirati su le maniche ed avevano ripulito Genova dal fango dopo la disastrosa alluvione. Il calcio è di chi lo ama, di chi lo segue sempre, in casa e in trasferta, nei momenti clou della stagione e nelle fasi di stanca in cui non ci si sta giocando niente, di chi dimostra questo amore in forme comprensibili per le piccole menti borghesi e anche di chi, quando accecato da questo stesso amore, compie gesti fuori dalle righe ma per i quali poi paga sempre senza sconti ed addirittura con gli interessi. Inutile aprire l’ennesima condanna sull’abuso di potere che una sanzione amministrativa come il Daspo, assume esondando nel penale, l’unica cosa importante è che chi oggi applaude questa bella coreografia, se la scolpisca nella mente come tutti i gesti positivi che caratterizzano l’essere ultras, evitando stucchevoli e moralistiche condanne che invece si trasformano in doversi distinguo o garantismo quando fuori dalle righe ci vanno i Tavecchio, i Lotito, i Preziosi, i Ghirardi, i Manenti, i Cellino, ecc., ecc., ecc.

Questo il messaggio sul sito ufficiale del Genoa CFC:

I cuori gonfi di orgoglio, le voci affettate dalla raucedine. Forse non poteva che finire così. Destino segnato ieri per chi si è tirato dietro la porta di casa e ha raggiunto lo stadio. Una di quelle giornate che legano il passato al presente, “We Are Genoa”, con un ponte sul futuro per avvicinare le nuove generazioni. Una cartolina per il mondo del calcio, forse fanno più rumore le brutte notizie. Evviva il Genoa, i Genoani, la Genoanità. Festa di popolo. Con uno stadio pieno di bambini per il Family Day e lo sfoggio delle coreografie, per le quali sono famosi i supporter del club di calcio più antico in Italia. La leggenda della Gradinata Nord ha battuto un altro colpo, un’altra tacca da segnare sulle mura del ‘Tempio’. Con il sipario del bandierone “Un Cuore Grande Così”, il logo e nove scudetti a schiudere la scenografia preparata. “Oggi come allora la Nord risplende ancora”. Non solo. Coreografie nel settore Distinti degli studenti del progetto scuola Acg. E bandierine ovunque per colorare l’atmosfera. Tu chiamale, se vuoi, emozioni.