In questo sabato pomeriggio sono a Frosinone per la gara tra i locali e lo Spezia, con entrambe le squadre appaiate al terzo posto in classifica. Arrivo con il treno e mentre percorro il tragitto fino allo stadio mi ritornano in mente lontani ricordi di quando il Frosinone giocava nella vecchia Serie C2, sul finire degli anni ’90. Lo stadio era diverso e sicuramente più vetusto, ma fuori si respirava tutt’altra atmosfera. Senza tornelli e soprattutto con meno controlli visto che nessuno ti perquisiva già da quando varcavi l’uscio di casa.

Comunque tornando a noi, e lasciando da parte la nostalgia per un calcio che non tornerà mai più, giunto allo stadio mi dirigo al mio posto. Dentro c’è un bel colpo d’occhio e, a parte dei piccoli vuoti, i settori sono abbastanza pieni con gli ospiti quantificabili attorno alle cento unità.

I frusinati, con l’entrata delle squadre in campo, effettuano una bella sciarpata e sventolano bandiere sulle note dell’ inno ufficiale. Stessa cosa faranno anche gli ospiti. Nel corso della gara le tifoserie canteranno abbastanza continuamente con battimani sia dall’una che dall’altra parte e picchi di buona intensità corale per i locali. Poi da parte ciociara ci saranno sbandierate continue nella zona degli Uber Alles (belle le bandierine gialle con alloro e 89) e l’esposizione di uno striscione per una nascita, mentre da parte spezzina oltre al continuo sventolio delle bandiere ci sarà un’altra sciarpata nel corso della seconda frazione.

Menzione a parte per gli ultras dei Distinti, che si fanno sentire con cori secchi accompagnati da battimani e, a cinque minuti dal termine, sotto una fitta pioggia continueranno a cantare come se nulla fosse. La partita terminerà in parità con le rispettive squadre che andranno a salutare i propri sostenitori al fischio finale.

Marco Gasparri