Titolo: Noi siamo Dorici;
Autori: Danilo Burattini, Filippo Di Sabatino, Massimo Donnini, Franco Lorenzini, Cristiano Moroni, Andrea Severini, Jacopo Toccaceli;
Editore: Punto srl Edizioni;
Prezzo: 20 euro.

 

11406925_825506774163864_2042018172291495334_nIl libro si presenta piuttosto bene, sia nel formato scelto, direi molto azzeccato, sia nella copertina rigida e a colori che rappresenta, in poche immagini, la storia del tifo biancorosso tramite quattro foto, dalle origini fino ai giorni nostri.

Il libro è scritto a più mani e fin da subito rapisce la curiosità del lettore, infatti, a differenza di altri testi, le origini del tifo nella città Dorica vengono prese in estrema considerazione, perciò si evince una ricerca storica abbastanza approfondita tale da portare alla luce aneddoti e curiosità che sicuramente desteranno interesse nei più.

La storia parte dunque dalle origini, con i gruppi di tifosi che muovono i primi passi in maniera passionale ma certamente non organizzata, fino ad arrivare a quello che è stato il gruppo storico della Curva Nord, quel Collettivo che ha visto nascere e crescere tanti ultras biancorossi. Quella che viene definita in molte curve la “Vecchia Guardia”, ad Ancona è sempre stata presente e piuttosto considerata, visto che pagina dopo pagina, i “vecchi” vengono menzionati ciclicamente.

Il libro si concentra sugli ultras, poco spazio a tutto il resto della città o a fatti extracalcistici se escludiamo le tante iniziative benefiche proposte, seguite ed ideate proprio dalla curva. In effetti, dal Collettivo in avanti, i Dorici si sono distinti in svariate iniziative, spesso a fianco di altri gruppi ultras, travalicando rapporti di amicizia o rivalità per raggiungere l’obiettivo proposto.

Una bella particolarità del libro sono i gemellaggi, che vanno bel al di là del semplice elenco delle tifoserie con le quali si sono stretti rapporti di amicizia: in questo caso viene raccontato come sono nati, come si sono sviluppati, i periodi di crisi ed infine come sono vissuti attualmente. Interessante leggere della nascita del vecchio gemellaggio con la Fossa dei Grifoni che, dopo decenni, continua ad essere forte e sentito da due tifoserie che hanno avuto sicuramente dei ricambi generazionali, ma che hanno preferito continuare sui binari intrapresi dai più anziani.

Un libro completo, dove non mancano incontri-scontri, dove non mancano neppure autocritiche che altri gruppi hanno preferito evitare di affrontare, seppur in una storia pluridecennale è naturale avere dei momenti di stanca o di crisi. Come disse un noto esponente della curva nord bergamasca “…ogni tifoseria ha i suoi scheletri nell’armadio”: come dargli torto? Basta che questi scheletri non diventino cimiteri e gli errori non si moltiplichino strada facendo.

Il finale del libro è dedicato al materiale: sciarpe ed adesivi prodotti dalla curva e la dedica sentita e commossa agli ultras dorici scomparsi: “Per chi ci ha lasciato in ogni stadio mai dimenticato”.

Qualche lacuna? A livello fotografico c’è ben poco, quasi niente, ad eccezione di qualche immagine degli striscioni conquistati e qualche scatto delle origini del tifo. Sicuramente una sezione fotografica più ampia avrebbe impreziosito ancor di più il volume.

Valerio Poli.