Dopo una sosta “forzata” di circa un mesetto, si torna finalmente a viaggiare.

Quando a dicembre ho riposto le mie fedeli compagne di viaggio all’interno dello zaino, mi ero promesso di cominciare il nuovo anno nel miglior modo possibile. Magari non la solita Serie A o la serie cadetta. Magari uno stadio nuovo, una città ed un pubblico mai visti prima. Magari una di quelle categorie che in molti snobbano, ma che per il sottoscritto offre ancora linfa per tirare avanti e continuare a credere in un calcio sano e genuino.

Un po’ la curiosità, un po’ l’elevato fascino della gara odierna mi portano ad optare per Gravina, fresca vincitrice della Coppa di Eccellenza Pugliese.

In quest’ultimi anni si è sentito spesso parlare di questa squadra e dei suoi tifosi.

Effettivamente, la domenica qui a Gravina si respira un’aria particolare, un’aria di grande festa. Una città che vive praticamente di calcio, una città che sistematicamente si svuota per ritrovarsi all’interno “dello stadio” mano a mano con i propri colori, al fianco dei propri beniamini. La passione ed il calore di questa gente è davvero un qualcosa di smisurato.

Al di fuori del “Vicino” è un continuo viavai. Ci sono praticamente tutti: uomini, donne, anziani ed anche un giovane papà con in braccio il proprio figlioletto avvolto in un caldo sciarpone gialloblu.

Nonostante il forte vento che tira sulla città murgiana c’è, tanto per cambiare, il tutto esaurito.

Gli Ultras di casa sono posizionati nella parte sinistra della gradinata. In prima linea capeggia l’onnipresente “Noi Ultras”, poco più giù uno striscione di carta con scritto “È solo un’attesa… nessuna resa!”. A completare l’opera due bandieroni posizionati ai lati del gruppo, quasi impossibili da sventolare a causa delle continue raffiche di vento, ma tenuti comunque su per tutta la gara. Quest’oggi presenti con loro in “curva” i ragazzi della vicina Palo del Colle.

All’ingresso delle squadre il pubblico di casa si fa vedere con una bella sciarpata, mentre, nel settore occupato dagli Ultras, vengono accesi diversi fumoni che offrono un favoloso colpo d’occhio.

Il tifo è costante per tutta la prima frazione, caratterizzato principalmente da cori lunghi e ripetuti. Belle anche le manate a tempo con il tocco del tamburo. Sempre nel primo tempo, degno di rilievo, il coro “Un giorno all’improvviso” cantato alternatamente dall’intero settore precedentemente diviso in due parti.

Nella ripresa ancora spettacolo, questa volta dovuto all’accensione di fotoflash e torce, il cui effetto è reso ancor più spettacolare a causa del calar della sera. Sempre nel secondo tempo, i sostenitori di casa espongono uno striscione con scritto “Zenigata, Lupin è tornato”, dedicato ad uno dei responsabili della Molfetta Ultras rientrato dalla diffida.

Da segnalare la totale indifferenza con i sostenitori ospiti.

Tifosi ospiti giunti in massa da Barletta, nonostante le diverse “porcherie” fatte in settimana riguardanti il numero dei tagliandi. La società di casa, infatti, aveva inizialmente destinato 300 biglietti agli ospiti andati però in fumo in brevissimo tempo. Pertanto ne aveva concessi ulteriori 200, per un totale di 500 biglietti, fatti diventare però 400 dalla Questura per motivi di ordine pubblico, non assicurato in caso di esaurimento del settore.

Un settore ospiti praticamente blindato, chiuso da entrambi i lati da cordoni di polizia più altri agenti addirittura sul terreno di gioco.

A livello di tifo c’è poco da dire sui biancorossi, praticamente un lusso per la categoria, e di certo non sono io a scoprirlo. Si presentano in 400 unità dimostrando un attaccamento ai propri colori fenomenale, basti pensare che solamente un anno fa il Barletta disputava il campionato di Lega Pro.

All’ingresso delle squadre in campo il loro settore diventa un muro di sciarpe. Al centro compare uno striscione con scritto “Solo noi”, mentre vengono accesi alcuni fumoni di colore bianco e rosso. Bello anche il bandierone “Ultras il Mio Credo” sventolato incessantemente.

Di lì in poi saranno novanta minuti di pura goduria. Da segnalare, nel corso della gara, uno striscione di benvenuto per la piccola “Nicole” e alcuni cori contro gli eterni rivali rossoneri.

La gara termina con le due compagini sotto i rispettivi settori a raccogliere il meritato applauso dei propri tifosi.

Che dire. Quattromila tifosi, decine e decine di famiglie, donne, anziani, bambini, una marea di vessilli colorati. Oggi ho assistito a un qualcosa di straordinario. E pensare che era solo una “misera” partita d’Eccellenza.

Piccolo episodio insolito accaduto durante il primo tempo: poco prima dell’intervallo, il commissario di campo allontana dal terreno di gioco un fotografo (presumibilmente di Barletta) per aver avuto un battibecco con l’estremo difensore della squadra di casa.

Antonio Vortex.