È sempre piacevole recarsi la domenica allo stadio. Nonostante l’orario infausto (calcio d’inizio alle 17:30), si riassapora sempre quel profumo di tradizione, che ritorna piacevolmente a svolazzare nell’aria quando gli uomini al potere, comandati dalle televisioni, si ricordano, che il calcio andrebbe vissuto solo ed esclusivamente di domenica.

Sono sempre io, siamo sempre noi, la meccanica di una domenica allo stadio è la stessa di sempre, andata nel tempo perduta, ma rimasta viva nel cuore. Tanta umidità, tanto freddo, pubblico che risponde con una presenza sempre possente.

La curva è tutta piena superiormente e si offre agli occhi di chi come me la guarda dalla sud, in maniera davvero piacevole. Da Livorno arriva il solito immancabile sparuto gruppo, che si posiziona nella parte superiore del settore ospiti. Entra a ridosso dell’inizio dell’incontro ed offre, nonostante il numero esiguo, un bel impatto visivo e qualche bella manata, che fa da cornice alla loro presenza sicuramente da rispettare. Ovviamente, come quasi tutte le tifoserie con numeri esigui, è impossibile farsi sentire al San Nicola, ma va premiata la presenza in una trasferta lunga e impegnativa.

Buona la prova della Nord nel primo tempo, nulla di eccezionale ma si mantiene su buoni livelli. Cori per i diffidati, sostengo ad oltranza, buoni cori a ripetere, bandiere al vento, unica nota stonata la completa mancanza di torce. I controlli serrati post-Francia avranno forse sfiduciato i più dal portarsi dietro le solite torce, che colorano sempre la curva durante la partita. Discreta sciarpata iniziale, preceduta dall’inno italiano e da cori anti Livorno. Questioni nazionalistiche che tornano spesso, quando s’incontrano tifoserie di vedute contrarie.

Oggi nel complesso tutto l’ambiente risulta sottotono, e ne risente maggiormente nei primi venti minuti del secondo tempo, che lasciano molto a desiderare. Tanto silenzio e cori poco coordinati. Niente male la seconda parte del secondo tempo, dove la Nord ritrova lo smalto perduto ed offre una prova caratteriale importante, trascinando gli undici in campo al gol che arriva nei minuti finali, dando la gioia allo speaker di starnazzare dopo aver lungamente temuto lo 0-0. Tantissimo freddo preso, ma è domenica: baratterei ancora altro freddo, speranzoso di vivere ben presto un’altra domenica di calcio e gradinate.

Massimo D’Innocenzi.