Zemanta Related Posts ThumbnailMentre tutto il mondo, in particolare quello occidentale, sta morendo sotto i colpi invisibili ma devastanti della grande finanza internazionale, esiste e resiste a questi colpi un piccolo movimento, quello degli Ultras calcistici.

Un lettore superficiale, o mediamente informato, potrebbe lecitamente porsi la seguente domanda:

“Cosa c’entra il calcio con il signoraggio”?

Cercherò quindi di rispondere, dando una chiave di lettura di alcuni fatti, apparentemente slegati fra loro, ma indicativi del brutto momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da una dittatura di stampo orwelliano, finalizzata all’impoverimento dell’umanità, al fine di renderci tutti schiavi.

Chi non conosce in modo approfondito il calcio, e soprattutto il mondo delle curve, del quale fra l’altro mi onoro di fare parte da decenni, ha sempre visto nel movimento ultras qualcosa di negativo, e certamente vi sono in esso degli aspetti deprecabili, come del resto in tutte le categorie sociali, ma senza in realtà comprenderne la sostanza, che è ben altra rispetto a quello che traspare dai media.

Il mondo ultras, infatti, fa paura perché è, da sempre, un movimento antisistemico spontaneo ed imprevedibile, ma, allo stesso tempo, ben organizzato ed impermeabile alle infiltrazioni sbirresche dei cosiddetti servizi “deviati” (in realtà ben allineati ai poteri forti).

Dopo aver quindi provato ad usare le curve come sfogatoio delle pulsioni politiche e sociali negli anni ’70 e ’80, quegli stessi poteri forti hanno da qualche tempo deciso di distruggere tale microcosmo sociale con una repressione palesemente anticostituzionale rappresentata da: biglietti nominativi emessi solo con documenti di identità in originale (unico caso in Europa), divieto di trasferta (in evidente contrasto con la libertà di movimento garantita ai Cittadini proprio dalla vigente Costituzione Italiana), proroga della flagranza di reato fino a 72 ore (peccato che in questo modo la flagranza del reato si trasformi in fragranza, ovvero odore, di reato e in flagranza, ovvero certezza di dittatura). Sono poi, decine e decine gli episodi di cronaca che niente hanno a che vedere con il mondo ultras che vengono ad esso ricollegati solo per il fatto che i protagonisti ne fanno parte, oppure, ancora, episodi mistificati per convenienza politica. Ad esempio, qualche anno fa, venne dato ampio risalto alla militanza ultras di un ragazzo che aveva ucciso due pedoni in un incidente stradale, peraltro avvenuto lontano nello spazio e nel tempo dallo stadio e dalla partita. Capite la dittatura? Si associano i comportamenti delle persone alle loro scelte di vita per poterli poi inquadrare in gruppi da epurare dalla società. E state attenti Cittadini perché ciò che capita oggi agli Ultras del calcio, domani potrebbe capitare a voi che magari amate il golf, solo perché qualcuno con una pallina ha rotto il vetro della veranda di un potente la cui casa affaccia sul green.

Fra l’altro, proprio oggi ha avuto enorme risalto mediatico un altro evento successo ieri a Salerno, dove gli Ultras della Nocerina avrebbero obbligato i propri giocatori a lasciare il campo nel derby con la Salernitana per solidarietà agli stessi Ultrà cui era stata negata la trasferta.

Secondo me la colpa è proprio di quell’ottuso divieto anticostituzionale per una trasferta che ha generato un atteggiamento di rabbia verso il sistema ed ha fatto sì che gli ultrà rivendicassero il loro santo diritto di andare dove cazzo vogliono, quando cazzo vogliono (scusate il francesismo, ma su certe cose io non transigo ed è veramente incredibile vedersi proibire, di fatto, di andare a venti km. di distanza, magari a farsi un panino ed una birra in un pub e beccarsi un Daspo solo perché si è di Nocera Inferiore e non di Salerno, ma questo succede tutte le maledette domeniche in tutta Italia).

Eppure, tranne il Sindaco di Nocera Inferiore che, coraggiosamente, ha sottolineato proprio questo corto circuito “istituzionale”, tutti i soloni mediatici e salottieri si sono prontamente profusi in appelli alla tolleranza zero contro atti criminosi (quali, poi è tutto da verificare) del genere.

E non più tardi di una settimana fa “Il Fatto Quotidiano” si era avventurato in un servizio definito “reportage” (nemmeno gli inviati fossero andati a render conto della guerra in Vietnam dei tempi che furono) dalle curve di alcuni stadi, mettendo in evidenza i soliti aspetti quali la droga che circola nei bagni, (come se nei salotti buoni della politica o della stampa, non ci fosse qualcuno che sniffa), l’apologia del Fascismo (ma chissà perché mai quella del Comunismo che pure è frequentissima in alcuni stadi), la trita e ritrita storiella del razzismo che non è tale, poiché i buhh vengono riservati da che mondo è mondo, in ogni campionato di ogni categoria ai giocatori avversari per cercare di “sconcentrarli” agonisticamente.

E che dire degli arbitri che, italianissimi, vengono settimanalmente apostrofati con le classiche allusioni sulla fedeltà delle loro mogli o compagne?

Lo vogliono capire i soloni dei processi calcistici televisivi, spesso volgari e beceri fra l’altro, che il calcio lo fanno i tifosi e non loro e le loro televisioni?

E qui comincio ad introdurre il legame tra gli Ultrà del calcio e l’argomento di questo sito, ovvero il signoraggio bancario.

Come ho già scritto sopra, da alcuni anni l’emissione dei biglietti per lo stadio è nominativa ed è subordinata all’esibizione di un documento d’identità sia all’acquisto del biglietto, sia al momento di entrare allo stadio, e già qui siamo ampiamente fuori da ogni canone, visto che ciò non avviene in nessun altro Paese al mondo.

Naturalmente a coloro che risultano colpiti da Daspo (divieto d’accesso alle manifestazioni sportive, che fra l’altro non è nemmeno subordinato ad un’eventuale condanna per reati da stadio ma è erogato dal Questore, perché magari un ragazzo ha attaccato uno striscione non autorizzato, alla faccia della libertà d’espressione) oppure perché si è acceso un fumogeno (a tale proposito proporrei di abolire le festività patronali durante le quali si sparano fuochi d’artificio a go-go) il sistema informatico rifiuta automaticamente l’emissione del biglietto.

Malgrado tutte queste restrizioni, il fantomatico Osservatorio del Viminale per le Manifestazioni Sportive (con quale valenza legislativa operi tale organo non si sa) ha istituito la famigerata Tessera del Tifoso, obbligatoria per andare in trasferta.

Ma da quando una tessera ha più valenza identificativa di un documento rilasciato dalle autorità quale la carta d’identità o la patente di guida?

Il fatto è che tale Tessera del Tifoso è emessa da chi veramente comanda questo povero e sciagurato Paese, ovvero le banche, dal momento che essa è, soprattutto, una carta di credito prepagata.

Ed è qui che nasce la lodevole rivolta degli Ultras che sono riusciti, in parte, a correggere questa deriva che li avrebbe da attori protagonisti del pianeta calcio (fra l’altro gli unici a pagare, in ogni senso, sia i biglietti, sia in caso di responsabilità penale), trasformati in marionette che devono battere le mani a comando o poco più, ma tutti dotati di carta prepagata bancaria (inutile che mi dilunghi su come funzionano le commissioni, visto che chi legge questo sito già lo sa benissimo).

E questo spiega anche la repressione sempre più dura nei loro confronti da parte del sistema, perché gli Ultras hanno, parzialmente, vinto questa battaglia con l’arma più potente di tutte, il boicottaggio del sistema stesso. Ovvero hanno rifiutato massicciamente di tesserarsi, rinunciando alle trasferte, mandando in tilt il flipper del calcio, con stadi vuoti e, conseguentemente, minori introiti per le società, che sono infatti state le prime a porre rimedio a questa assurda ed inutile imposizione, proponendo al solito Osservatorio del Viminale per le Manifestazioni Sportive, che ormai sembra decidere tutto ciò che ruota intorno al mondo del calcio, (senza mai però toccarne il vero lato marcio, ovvero le partite inevitabilmente truccate, poiché con lo spezzatino delle giornate la maggior parte delle partite stesse sono o ininfluent i per una delle due squadre, oppure già decise in base ai risultati delle altre squadre, con evidenti manomissioni del sistema delle scommesse e delle schedine), l’istituzione di una tessera fedeltà non vincolata alle banche.

Diamo quindi risalto e solidarietà a tutti i ragazzi delle curve Italiane ed alla loro guerra, solitaria e senza mezzi contro i poteri forti delle banche!

Fonte: Luca Monti per Signoraggio.it

[Fonte: Signoraggio.it]