La Coppa Italia continua ad affascinarmi, non ci posso fare niente. Soprattutto i primi turni sono una continua sorpresa tra accoppiamenti che non hanno storia ed altri che aprono delle prospettive interessanti.

È ovvio che dovrebbe essere cambiata la formula: le squadre minori, in Italia, hanno poche possibilità di proseguire nel cammino, spesso la differenza di categoria è ampliata dal fatto di dover giocare pure in trasferta, così alcune compagini salutano in tutta fretta una competizione che le potrebbe vedere protagoniste indesiderate come succede in altre parti d’Europa. Ma evidentemente dall’Inghilterra i nostri sapientoni vogliono copiare solamente ciò che torna più comodo a loro, per altre argomentazioni meglio non domandare neanche e passare oltre.

La partita di questa sera vede il meno quotato l’Aquila presentarsi al cospetto del neopromosso Empoli, e se da un punto di vista sportivo c’è da attendersi una gara a senso unico, da quello ultras è invece lecito aspettarsi una buona prova di entrambe le tifoserie.

Empoli sembra però sempre sonnecchiare, le presenze allo stadio sono inferiori alle mie attese, la curiosità di vedere all’opera la squadra non sembra aver colpito più di tanto lo sportivo azzurro, così a dare un buon colpo d’occhio è solo la Maratona inferiore, mentre il resto delle stadio presenta larghi vuoti. Evidentemente la Coppa Italia tira poco e la squadra presenta ancora il cartello “Lavori in corso”, visto che i volti nuovi sono pochi; il calcio mercato è ancora in fibrillazione ed anche l’Empoli ha davanti a sé un’altra settimana per sistemare alcuni dettagli.

Buona la presenza numerica degli ospiti, che fanno il loro ingresso nel settore con un discreto anticipo e quando mancano una decina di minuti al fischio d’inizio della gara, si compattano dietro le loro pezze, che non attaccano alla balaustra ma che preferiscono tenere in mano. Scelta sicuramente originale e che viene premiata perché il gruppo riesce a coinvolgere nel tifo pure quelle persone che normalmente si godono la partita senza troppo interagire: evidentemente la serata “nobile” e la chiamata degli ultras a sostenere la squadra, non può essere rifiutata.

Qualche novità pure in casa empolese, con lo striscione “Blue generation” che fa il proprio esordio in Maratona inferiore, mentre i non tesserati, che questa sera si presentano con numeri più che discreti, si sistemano quasi a fianco dei Desperados con la conseguenza ovvia di offrire un tifo più compatto e corposo.

I rossoblu partono decisamente bene, sia come sostanza che come immagine: pezze tenute in mano, bandieroni ad offrire un bel tocco di colore e gruppo compatto che si fa sentire con i primi cori a ripetere. All’ingresso in campo delle squadre viene accesa pure una torcia ad intermittenza, mentre i primi cori si fanno sentire nettamente e sono belli incisivi. Il tifo è coordinato da un solo lanciacori che si sbatte in maniera esemplare, a volte sembra pure troppo esigente, perché il tifo si alza senza troppi problemi ma lui pretenderebbe ancora più coinvolgimento, anche se in realtà sono davvero poche le persone che non partecipano al sostegno della squadra.

Per gli ultras rossoblu veramente pochissime pause e cori che si alzano potenti ed efficaci: evidentemente la voglia di lasciare il proprio timbro sull’incontro si fa sentire non poco.

Da parte azzurra l’inizio non è dei migliori, con i cori che fanno fatica ad alzarsi. Il settore casalingo è un diesel, parte a bassi regimi e man mano che scorre la partita anche il tifo sembra aumentare i decibel.

A livello coreografico la Maratona non manca di accendere qualche torcia, per il resto il colore è assicurato da qualche bandierina che si nota sia tra i Desperados, sia tra i non tesserati.

La seconda frazione vede gli ultras azzurri sugli scudi con un paio di cori che vengono tenuti alti per diversi minuti e, cosa non proprio scontata, riescono a coinvolgere una discreta fetta di pubblico.

Gli ospiti non abbassano mai la guardia: mentre sul terreno di gioco la squadra soccombe come da pronostico, sugli spalti i tifosi regalano una serata tutto cuore e grinta, con cori per la squadra e per la città che non vengono mai meno.

Bandieroni sempre al vento, qualche torcia accesa, battimani a ripetizione e cori che riescono a restare alti per decine di minuti. Si esibiscono pure in cori e movenze piuttosto originali, come quando si mettono spalle al campo ed eseguono un battimani, al quale segue un “Tutti a destra, tutti a sinistra…”. Ci danno dentro a più non posso e la loro prestazione non può certo passare inosservata.

La Coppa Italia ci regala questi abbinamenti interessanti: a passare il turno è l’Empoli, ma sicuramente gli ultras rossoblu lasciano il campo di battaglia a testa alta. Per loro la serata è comunque una festa, visto che vengono raggiunti pure dai gemellati di Pontedera, ovviamente presenti in questa occasione per la vicinanza geografica ad Empoli.

Valerio Poli.