Palazzetto dello sport Flaminio, a Rimini ritorna il derby di basket contro Forlì. Malgrado le due squadre siano relegate in Serie B, questa sfida richiama, come da sempre ha fatto, una buona cornice di pubblico. L’ultima volta che le due formazioni si affrontarono, 5 anni fa, fu nel nuovo palazzetto dello sport (denominato 105 stadium), per cui ritornare a giocarlo nel vecchio Flaminio dopo 20 anni ha un fascino tutto particolare, fatto di ricordi e aneddoti. Seppur non sia mai stato un assiduo frequentatore del parquet, a cui ho sempre preferito il manto erboso, ricordo bene come da sempre, la partita più sentita dell’intera stagione era proprio il derby, quello con la D maiuscola contro Forlì.
La squadra Forlivese, nella sua storia, ha certamente centrato obiettivi cestistici più prestigiosi rispetto alla formazione Riminese, così come il movimento ultras Forlivese è più conosciuto a livello nazionale per la formazione di basket che non per quella calcistica.
Quest’oggi a Rimini si preannunciava una corposa presenza ospite, già dalla domenica
Precedente infatti, a Forlì era comparso uno striscione che incitava alla presenza in massa in riva all’Adriatico, così il piano sicurezza ha predisposto che oltre alla curva solitamente riservata agli ospiti, anche parte della gradinata fosse loro destinata.
Su sponda locale buona la partecipazione in tutti i settori: malgrado sulla carta la squadra Riminese parta come sfavorita, visto il divario tecnico rispetto al Forlì in testa alla classifica e candidato a vincere il campionato, moltissimi tifosi non hanno voluto mancare a questa partita dal fascino particolare.
La curva Riminese, non avendo più gruppi organizzati al seguito della squadra cittadina, opta per un lungo e generico striscione Ultras Rimini. Diverso il discorso in curva ospite: quando fa il suo ingresso il contingente ultras Forlivese, alla vetrata vengono appesi vari drappi e pezze, alcune datate come “Baia dei Viking 1986”, “1997”, “Mostri” ed altre solitamente visibili al seguito della squadra di calcio.
Ovviamente, già dal loro ingresso nel palazzetto, le due tifoserie si sono punzecchiate con cori di sfottò. Oltretutto, circa un’ora prima dell’inizio della partita, qualche scaramuccia all’esterno dell’impianto ha visto coinvolti i Forlivesi prima con tifosi locali, poi con le forze dell’ordine.
Non essendo abituato a scattare al basket mi posiziono al centro, nei pressi degli arbitri segnapunti, in modo da avere entrambe le curve sotto tiro. Una cosa molto sgradevole si verifica nei vari time-out, quando una musica assordante parte dagli altoparlanti e il tifo delle due curve ne viene completamente sovrastato; di positivo c’è che trovandosi le gradinate a stretto ridosso del parquet, quando sale l’incitamento il tifo risulta davvero molto caloroso.
In campo è sempre la squadra ospite a condurre, confermando chiaramente il divario tecnico anche ad uno come me che di basket non ne capisce un granché.
Sugli spalti, sia da una parte che dall’altra, il tifo viene tenuto vivo con qualche bella manata e una sciarpata che vivacizzano il confronto fino alla fine dei 40 minuti di gioco.
Al suono della sirena sono ancora una volta i tifosi ospiti a festeggiare, il pronostico è stato rispettato, bello comunque che la curva riminese abbia chiamato sotto il proprio settore i giocatori per i saluti di rito, mentre ovviamente quelli Forlivesi erano sotto la curva ospite a festeggiare.
Gilberto Poggi.