Sfida tra matricole, sul terreno del “Dino Manuzzi”, per l’anticipo di serie A della terza giornata di campionato. Anche se forse sarebbe meglio parlare di sfida tra “Cenerentole”, visto che entrambe le formazioni, neopromosse in serie A, non partono certo con i favori del pronostico, alla vigilia di questa nuova avventura nella massima serie del calcio italiano.

Il Cesena Calcio festeggia il nuovo record storico di abbonati. Ben 12.308 cuori bianconeri provenienti dai quattro angoli della Romagna proveranno a spingere la squadra di mister Bisoli verso una salvezza che, alla luce di come si è conclusa la sessione estiva di calciomercato, si prospetta una vera e propria impresa.

Impresa sì ma non impossibile, anche se di sicuro sarà molto impegnativa, così come impegnativa si prospetta la nuova sfida che la dirigenza bianconera andrà ad affrontare nell’ormai consolidata opera di risanamento dei bilanci, per garantire un futuro all’A.C. Cesena, dopo il disastro finanziario provocato dalla “gestione Campedelli” durante l’ultima avventura in serie A che, meno di due anni fa, ha portato la società Romagnola sull’orlo del fallimento.

Di sicuro più rosea la situazione dell’Empoli, che nel torneo di B dello scorso anno è giunto al secondo posto, conquistando la promozione diretta in serie A. Bilanci solidi, programmazione razionale, niente spese folli ed un settore giovanile florido che continua a sfornare talenti anno dopo anno, sono la ricetta vincente che, ormai da decenni, fa sì che questa piccola società di provincia possa periodicamente affacciarsi sul più grande palcoscenico calcistico italiano, pur non avendo dalla sua i milioni del “paperone” di turno.

L’intelaiatura della formazione toscana è pressoché la stessa di qualche mese fa, con giocatori che ormai si conoscono bene e riescono a trovarsi in campo anche ad occhi chiusi. Non è un caso se gli azzurri sono arrivati secondi, subito dietro la corazzata Palermo, ed anche oggi in campo lo dimostrano, mettendo a più riprese in difficoltà gli undici bianconeri schierati da Bisoli.

Ma anche la squadra di casa è pressoché la stessa che ha conquistato la promozione dopo aver superato il difficile ostacolo dei play-off, ed è pronta a vendere cara la pelle pur di rimanere nella massima serie. Quindi, giusto il tempo di prendere le misure ai toscani in maglia azzurra e via con un micidiale contropiede che, nel giro di pochi minuti, fulmina per ben due volte la porta empolese.

Tripudio sugli spalti, con la Curva Mare a dirigere l’orchestra del tifo a cui, al culmine dell’entusiasmo, si uniscono anche i Distinti e la Tribuna. Lo sventolio dei bandieroni dei gruppi, tanto nella parte alta quanto in quella bassa della curva di casa, fanno da cornice ai cori per quasi tutto il tempo, così come lo sventolio delle bandierine che quest’oggi sfoggiano i bellariesi del gruppo 1988, con dei colori vivaci che fanno venire in mente quelli della bandiera nazionale della Colombia.

Pochi i momenti di silenzio dei bianconeri, giusto nei primi minuti della ripresa quando, nel giro di poco tempo, si consuma la rimonta empolese che rimette il risultato in parità. Dopodiché riprende vigore il sostegno della Curva Mare che fino alla fine dell’incontro farà da sottofondo canoro alle giocate in campo con cui la squadra di Bisoli proverà a violare per la terza volta la porta avversaria per portare a casa i tre punti.

Nella curva ospiti sono all’incirca 200 i sostenitori azzurri accorsi per sostenere la loro squadra. Oltre agli ormai storici Desperados, si nota lo striscione Blue Generation. Buon tifo da parte loro che, malgrado il numero ridotto, sostengono costantemente la loro squadra e provano a farsi sentire dai loro beniamini in campo. Sventolano costantemente tre bandieroni che danno un bel tocco di colore al loro settore e si fanno notare molto per i battimani e le braccia al cielo con cui accompagnano i loro cori.

Di quando in quando si beccano con il gruppo di sostenitori romagnoli “casualmente” posizionati nella parte bassa dei Distinti che, a sua volta, si fa notare in più occasioni durante l’arco del match con cori secchi e braccia alzate.

Insomma, per quanto visto oggi in campo e sugli spalti, Cesena e Empoli sono due matricole importanti, che hanno dalla loro tutti i numeri per poter recitare un ruolo da protagoniste, da qui alla fine del campionato. Alla faccia di chi, alla vigilia del torneo, le classificava già come “meteore”.

Giangiuseppe Gassi.