Posticipo dell’ottava giornata di Lega Pro; il Novara ospita la prima della classe Bassano. Un classico, se si trattasse di hockey su pista, sport nel quale le due compagini hanno scritto pagine di storia indimenticabili anche a livello di tifo. Come sempre, prendo posto e do uno sguardo alle gradinate: i novaresi ci sono, gli ultimi arrivano in concomitanza del fischio d’inizio e, a conti fatti, sono circa una 80ina compattati dietro lo striscione “Curva Nord Novara” ai cui lati sono appese le pezze di “Sezione”, “Vecchio Stampo” e “Zoo”. Volgendo lo sguardo alla curva ospite, balza all’occhio la desolazione che vi regna, solo 4 tifosi al seguito senza alcun segno distintivo; certo, come detto prima, i bassanesi hanno sempre seguito assiduamente l’hockey, con grandi risultati, lasciando il calcio in secondo piano, anche se nelle ultime apparizioni casalinghe è riapparso lo striscione dei Boys Bassano. I numeri dei bassanesi in casa sono molto bassi per le ragioni citate poc’anzi, e in trasferta lo sono ancora di più, ma come sempre non è compito mio giudicare, anzi.

La partita vede il Novara dopo pochi secondi vicino al vantaggio, ma l’occasione si risolve in un nulla di fatto strozzando l’urlo in gola agli ultras di casa, che però tornano a caricare la squadra verso la vittoria; il primo tempo scorre via velocemente accompagnato dall’incessante tifo azzurro, che a più riprese cerca di spingere la squadra verso l’agognata rete, anche in toni piuttosto decisi. La prima frazione termina senza particolari sussulti in campo, ma con una buona partecipazione da parte della curva di casa.

La pausa è momento per gli ultras azzurri di rifiatare dopo le energie spese nella prima parte del match, ma anche momento per esporre uno striscione di solidarietà verso il popolo genovese, ancora una volta colpito dal maltempo: “Vicini al popolo genovese” recitano i due drappi che si alzano dagli spalti, seguiti dall’applauso di tutto il pubblico. Questo è per ricordare quanto il “popolo ultras” sia solidale rispetto a quanto i media solitamente fanno credere alle persone che nell’ultras riconoscono il teppista, non chi aiuta sempre e comunque il prossimo. Nel rettangolo verde è il Novara ad andare più vicino al vantaggio ma, proprio quando sembra aver in mano il pallino del gioco, è il Bassano a passare in vantaggio; festa per i 4 nel settore ospite e per i vari accreditati sparsi nel resto dello stadio. Il pubblico novarese non è molto felice dell’ennesimo svantaggio, e questo lo fa capire molto bene la Nord con un “ci avete rotto il c***o”, esplicito ma anche efficace. Dagli spalti novaresi si leva un secondo striscione “Fratelli riminesi…Loki ma buoni”, a ricordo di un ragazzo dei Rimini Korps che troppo presto ha lasciato questo mondo e del quale è ricorso l’anniversario della scomparsa qualche giorno addietro: un bel modo per tenere viva la memoria di chi ci guarda dall’alto. Dopo questo bel ricordo, i novaresi cercano di spingere la propria squadra verso il pareggio che in più occasioni viene sfiorato, fino a quando Evacuo mette dentro il pallone del momentaneo 1-1 che scatena la festa sugli spalti. La partita volge al termine senza ulteriori reti; la Nord chiama a sé i propri giocatori, ma nessuno recepisce il messaggio degli ultras e prendono la via degli spogliatoi.
Buona la prova dei padroni di casa, colorati e compatti, che cantano per quasi tutta la partita, fermandosi solo per l’ennesimo errore dei propri giocatori. Offrono del buon colore con 3 bandieroni sventolati nell’arco dei 90’. Difficile esprimere un giudizio sugli ospiti: come detto in apertura, il movimento ultras a Bassano sta piano piano rinascendo cercando di coinvolgere anche nuove leve, in casa sono circa una 20ina a cantare, mentre in trasferta i numeri sono quelli che sono. Staremo a vedere.

Alessio Farinelli