Due piccole realtà che ormai non si possono più chiamare sorprese visto che ormai sia l’Empoli che il Chievo sono squadre abituate stabilmente a bazzicare la massima serie.

Anche le due tifoserie sono ormai delle realtà consolidate e malgrado i consueti problemi piuttosto comuni a tutte le latitudini, provano senza dubbio a portare avanti un progetto serio e costruttivo.

In questa stagione i clivensi a livello sportivo stanno ottenendo delle soddisfazioni, perciò mi aspetto un buon seguito in una trasferta non proprio agevolissima ma neppure difficile dal punto di vista logistico.

Gli ospiti entrano nel settore alla spicciolata cominciando ad attaccare alla balaustra le classiche pezze gialloblu: in bella mostra quelle dei North Side e dei Gate 7, sigle che vivacizzano il tifo di marca veneta.

Come da previsioni, la tifoseria clivense porta più tifosi che ultras in senso stretto; quest’ultimi si posizionano nella parte bassa del settore e fanno gruppo, di tanto in tanto fanno partire qualche coro ma non riescono a dare quella continuità che avrebbe reso la loro prova sicuramente più incisiva. Ma del resto i numeri sono quelli che sono e, pensando al bacino offerto, la sola presenza è pur sempre da apprezzare.

I padroni di casa come spesso succede, fanno il loro ingresso in Maratona poco dopo il fischio d’inizio del direttore di gara. Bandiere e bandieroni si fanno subito notare ed anche il sostegno vocale parte con una buona intensità. I cori degli ultras azzurri sono tutti rivolti alla squadra, spesso vengono accompagnati dai battimani ed in definitiva anche la partecipazione non è affatto male.

Sul terreno verde la partita non si sblocca dal risultato di partenza, le due squadre si dividono la posta in palio e alle due tifoserie non resta che l’obbligo morale di accompagnare i rispettivi undici nei prossimi appuntamenti: non c’è che dire, la presenza sarà assicurata.

Valerio Poli.