Era la stagione 1991/92 quando Taranto e Messina si incontrarono per l’ultima volta in campionato. Di lì a seguire solo una piccola parentesi in Coppa Italia nella stagione 2002/03; una sfida che rievoca sicuramente quella Serie B che inizia a mancare da troppo tempo dal rettangolo verde dell’Erasmo Iacovone di Taranto.

Anni ‘90 o inizi 2000 ne è passato di tempo e il movimento ultras ha vissuto nel frattempo tante di quelle vicissitudini che hanno stravolto sia il modo di intendere il calcio che il vivere la partita sugli spalti.

Per non dimenticare, poi, il frequente e attuale tema relativo alla Tessera del Tifoso, che sembra non passare mai di moda e che ha portato a notevoli spaccature all’interno di molte curve o tra tifoserie che un tempo magari si rispettavano e che oggi diventano antagoniste proprio perché a dividerle c’è questa presa di posizione tra coloro che hanno sottoscritto la card e coloro che continuano ad opporsi ad essa.

Credo che Taranto e Messina vadano collocate proprio in quest’ultimo contesto: il rispetto reciproco che magari si è venuto ad interrompere con una serie di cori che le due tifoserie si sono scambiate sugli spalti e che hanno visto come tema principale proprio la tessera del tifoso.

Sicuramente quella vista dagli spalti non sarà una sfida ricordata negli annali per lo spettacolo.

La Curva Nord non è molto gremita rispetto alle ultime occasioni, ma si fa sentire con cori secchi alternati da mani alzate che nel complesso risultano di ottima fattura, nonostante il mancato utilizzo del tamburo e di quelli strumenti per fare tifo non accetti da coloro che gestiscono l’ordine pubblico e che ne vietano rigorosamente l’utilizzo. Inoltre da segnalare uno striscione di solidarietà e di vicinanza nei confronti di Pino Milli, avvocato leccese che da sempre è schierato a difesa delle cause ultras, che lotta contro un brutto male.

I Messinesi, dall’altra parte, sono circa un centinaio; propongono tante mani alzate che riescono a coinvolgere sempre tutti i presenti, con un tifo di buona intensità con cori effettuati come nel loro stile.

Il pareggio, al termine della gara, sarà il risultato più giusto per quello che si è visto nell’arco dei novanta minuti in campo e sugli spalti.

Fabio Mitidieri