Giornata fredda ma soleggiata, condizioni quasi ideali per godersi una partita di calcio. L’orario è quello classico delle 15:00 e ciò non può far altro che bene ed invogliare la gente ad accorrere allo stadio. Buona presenza al Carlo Castellani di Empoli, il popolo azzurro è perfettamente a conoscenza dell’importanza della partita in termini di risultato e la Maratona Inferiore in primis non vuol deludere.

Dal Friuli arrivano un buon gruppo di ospiti divisi tra ultras e semplici tifosi ma così ad occhio posso tranquillamente affermare che i primi sono di gran lunga superiori a chi si limita a godersi l’incontro.

Gli Udinesi si presentano come da tradizione molto colorati: tante le pezze sempre molto curate attaccate alla recinzione, tante anche le bandierine mai banali ed infine un paio di bandieroni sono la ciliegina sulla torta. Visivamente il contingente ospite desta una buona impressione, fin da inizio partita riesce a fare gruppo in maniera perfetta ed ha la piacevole idea di tenere le bandiere quasi costantemente alzate. A livello di cori i bianconeri non deludono, partono bene e riescono ad incitare la squadra in maniera egregia; pochi i momenti di silenzio e cori sempre molto seguiti. Un lanciacori si sistema spalle al campo e dirige l’orchestra; in alcune circostanze chiede un maggior impegno ma in fin dei conti il tifo mi pare proprio che riesca piuttosto bene anche se ovviamente c’è chi di tanto in tanto preferisce tirare un po’ il fiato.

Nella seconda frazione gli ospiti aprono i giochi esponendo uno striscione in ricordo di un noto tifoso venuto a mancare:”22-01-2007 Roby Feccia is my friend 22-01-2017” che viene seguito dall’immancabile coro a lui dedicato. Cercano di proseguire la prestazione della prima fase anche se in questi secondi quarantacinque minuti c’è chi si prende con più frequenza una discreta pausa. Il tifo comunque non viene meno e per continuare a fare gruppo e stimolare anche i più restii, gli udinesi la buttano un po’ sul sarcastico proponendo cori decisamente sui generis.

Dopo una prima frazione dove non avevano fatto menzione dell’avversario odierno, sono gli ospiti che decidono di prendere l’iniziativa ed offendere la controparte, tra l’altro senza ricevere neppure una degna risposta. Scontati un paio di cori contro i triestini, mentre c’è da segnalare l’esposizione dello striscione “Stadio Friuli!”, con conseguente coro a ribadire come i presenti siano decisamente contrari ad un cambio di nome per questioni di convenienza economica.

I padroni di casa si sistemano dietro lo striscione Desperados e le pezze adiacenti. Il tifo parte un po’ in sordina e nella prima fase fa fatica a salire di tono, meglio nella parte centrale dove c’è una maggior partecipazione e dove i cori sono più incisivi. Anche per gli empolesi c’è da segnalare l’esposizione di uno striscione, “Centro Italia non mollare” a ricordare come la natura sia sempre più incontrollabile.

La partita sembra filare liscio verso il nulla di fatto ma verso il finale di gara è l’attaccante Michedlidze a fare esplodere il pubblico di casa che chiude l’incontro facendo salire di tono il tifo.

Per gli udinesi c’è da segnalare quasi sul finale una sciarpata molto bene eseguita ed i saluti di rito alla squadra nonostante lo stop subito. Del resto, alla fine, nonostante il risultato, i presenti non possono dire di non essersi divertiti, specialmente coloro che a torso nudo hanno sfidato una temperatura che man mano si faceva sempre più rigida. Poco calore ma tanto colore!

Valerio Poli.