Una doverosa premessa, non me ne voglia la curva nord in questo splendido scenario offerto, ma la mia primissima considerazione va ai ragazzi non tesserati della curva Sud, i quali hanno subito problemi per via di uno striscione esposto. Forse l’articolo 21 della Costituzione per gli ultras non esiste davvero, o forse non subordinarsi a certe limitazioni della propria libertà individuale è cosa non gradita a molti. Non ne siamo sicuri, ma una cosa è certa: coerenza, linearità del pensiero hanno un caro prezzo da pagare, specie quando questi ideali sono circoscritti in poche decine di unità e il loro diventa, purtroppo, un eroismo quasi suicida in questi periodi di estrema repressione.

Ennesima situazione poco chiara e senza un perché che si va ad aggiungere all’elenco infinito di angherie a cui sono costretti gli ultras. Nella fattispecie i sopraindicati subiscono sequestro dello striscione e relativa identificazione. Ma alla fine ci si beve su e nel loro settore non mancano cori per Salerno o contro la tessera.

La curva Nord anche oggi offre una prova di impressionante intensità, compattezza e costanza, anche sotto di due gol, allorquando riesce ad offrire un ultimo quarto d’ora da brividi. Continuo lo sventolio di bandieroni, tamburo che tiene a bada, in maniera coordinatissima, un’intera curva che, sotto questo punto di vista, sembra essere tornata indietro con gli anni.

Decisamente bene anche il settore perugino. Arrivano a Bari in un centinaio circa. Si fanno apprezzare tantissimo sia per le manate che per le diverse torce rosse accese. Bandiere sempre al vento, non fanno nemmeno mancare cori offensivi verso Bari e Salerno, vecchi gemellati con cui l’amicizia terminò negli anni ’90, in una partita di Coppa Italia, se la mia memoria non m’inganna.

Aiutati anche dal risultato, gli umbri offrono anche loro una prova canora assolutamente buona nel complesso. Ai cori offensivi di cui sopra, doverosa ed ovvia la ricevuta di ritorno offerta dalla Nord, che dedica anche uno striscione ai “Fedelissimi” Salerno che da poco hanno deciso per lo scioglimento.

Massimo D’Innoncenzi.