Dopo il ritorno dalla Sicilia, raggiungo Bergamo e il giorno dopo mi reco a Carpi. Durante il viaggio in treno mi sorgono i primi dubbi sullo svolgimento della partita tra Carpi e Ternana: la nebbia nella Bassa Padana è fittissima, a volte non si vede neanche dieci metri. Il mio umore sale un po’ passando per le stazioni di Reggio Emilia e Modena dove splende il sole, ma verrà smorzato sull’arrivo a Carpi: è tornata la nebbia e ci sono dei dubbi seri se si può giocare o no.

Arrivato allo stadio Cabassi, nel quale è tornato il Carpi dopo la breve avventura in Serie A, la nebbia c’è ancora, ma la visibilità concede di vedere i due gol e le due curve dietro.

Pronti e via il Carpi attacca, ma concretizza poco. In campo non c’è troppo da vedere, con gli umbri che si difendono con ordine, ma non riescono a imporre gioco in avanti. Tutto sarà più emozionante sul finire del primo tempo: mentre i Carpigiani reclamano due rigori non concessi, sono gli ospiti a portarsi in vantaggio. Palumbo, dopo una bella iniziativa personale, insacca al 45° per la grande gioia dei pochi tifosi rossoverdi venuti in Emilia.

Fin qui la partita si svolge con buona regolarità, ma dopo l’intervallo sono veramente sorpreso che la terna arbitrale faccia ripartire la partita. La nebbia è calata e occupa l’intero recinto di gioco, impedendo nettamente di vedere da una porta all’altra. Le curve dal centro della Tribuna non si vedono più, si sentono solamente: è qualcosa di speciale non vedere ma sentire i tifosi cantare dietro la nebbia.

Il Carpi, nel secondo tempo, prende in mano la partita. Passano solo sei minuti e il solito Lasagna pareggia: è 1-1. Poi, nell’arco di sette minuti, verranno espulsi sia il carpigiano Lollo che il ternano Palumbo, così che entrambe le squadre finiscono la partita in dieci. Un altro gol intanto non c’è: nonostante un Carpi propositivo, la squadra di casa non riesce a concretizzare. Tanto fumo e poco arrosto; finisce con un pareggio che amareggia i padroni di casa e va molto meglio agli ospiti.

Capitolo tifo: abbastanza poco da segnalare. Sono solo 1.661 le presenze al Cabassi, un numero deludente che malgrado la nebbia doveva essere più alto per una squadra che staziona nelle zone alte della classifica. La curva di casa è mezza piena, canta anche abbastanza bene, seppur, soprattutto nel secondo tempo, in modo discontinuo.

Gli ospiti sono una trentina e ogni tanto lanciano qualche coro. Ma con la Curva Nord che non viaggia e la Est sicuramente non in forma migliore, non sono in grado di rovesciare il mondo a livello di tifo.

Remo Zollinger.