Il campionato di Serie D riparte dal primo turno in programma domenica 8 settembre 2024, alle ore 15:00. L’Aquila e Civitanovese riprendono dunque il proprio cammino dal Gran Sasso d’Italia, in una calda giornata di fine estate, dando vita a una sfida tutta rossoblù. L’incontro odierno è il primo di una lunga serie di incroci tra squadre delle Marche e dell’Abruzzo, due regioni confinanti del centro Italia divise soltanto dalle acque del fiume Tronto, che nel periodo preunitario segnava il confine tra lo Stato pontificio e il Regno di Napoli.
Anche quest’anno il girone F si conferma come uno dei più avvincenti della Serie D, per la presenza di tante piazze blasonate ma anche di realtà più piccole seguite da gruppi emergenti. Insomma, tra derby regionali, rivalità interregionali, sfide di alta quota o avvincenti scontri salvezza, ci sarà sicuramente da divertirsi fino a maggio, con la conseguente possibilità di assistere, con ogni probabilità, a incontri da tutto esaurito, come avvenuto in diverse occasioni, lo scorso anno, proprio nel capoluogo abruzzese.
Al pari della precedente stagione, poi, anche per questo nuovo campionato gli addetti ai lavori collocano L’Aquila tra le squadre favorite per la vittoria finale. Una società, quella abruzzese, che nutre l’ambizioso obiettivo di raggiungere la Serie B entro il 2027, anno del centenario del club, promuovendo l’innovativo progetto dell’Equity Crowfunding, un modello gestionale basato sull’azionariato diffuso, per un calcio diverso, più legato al territorio e alla comunità. L’Aquila, insomma, punta in alto, come i magnifici monti che la circondano; le nuove maglie sono state presentate proprio nel magnifico scenario dell’altopiano di Campo Imperatore, ai piedi del Corno Grande, set di film iconici con protagonisti Bud Spencer e Terence Hill. Cura dei dettagli e della comunicazione, innovazione, programmazione e ambizione sono dunque le linee guida di una realtà sportiva che gode della fiducia della città, come dimostrano gli oltre mille abbonamenti sottoscritti dagli aquilani.
Venendo alla sfida odierna, L’Aquila affronta una squadra di grande tradizione del nostro calcio, quella Civitanovese che rappresenta una splendida città di mare, calorosa e appassionata. Gli adriatici, al termine della scorsa stagione nell’Eccellenza marchigiana, sono tornati in D dopo troppi anni trascorsi nei campionati regionali, riappropriandosi di una categoria più degna del loro blasone. Una promozione che è stata soprattutto un premio per la tifoseria organizzata, che ha sostenuto i propri colori anche negli anni bui.
Tornando al racconto della gara odierna, si affrontano, dunque, sugli spalti del Gran Sasso due tifoserie sicuramente in forma. Gli aquilani mettono in mostra il proprio inconfondibile stile, creando un quadrato compatto al centro della curva, dietro le pezze appese sul vetro divisorio. Gli abruzzesi sventolano continuamente tre bandieroni e intonano principalmente cori lunghi, conditi da bellissime manate e momenti in cui cantano abbracciati. Tifano per tutta la partita e vengono premiati dalla loro squadra, che rifila tre reti alla neopromossa Civitanovese. Da menzionare il gruppetto in tribuna, che si mostra sempre volitivo e attivo, cercando di accendere anche i tifosi più interessati agli aspetti tecnico-tattici.
Nel settore ospiti si presenta un contingente numericamente ottimo dalle Marche. I civitanovesi entrano tutti insieme e si sistemano dietro i loro stendardi, poi all’inizio della partita espongono uno striscione di incitamento alla squadra e all’ambiente. Esprimono uno stile completamente diverso da quello dei dirimpettai, che mi appare più spontaneo e “marinaro”. Rispetto agli aquilani, che mi sembrano meno propensi al colore, i civitanovesi vivacizzano il settore con bandiere, due aste e bandierine rossoblù, che sono costantemente in movimento. La ciliegina è rappresentata dalla bellissima sciarpata realizzata nella ripresa, uno strumento coreografico che se in passato era una consuetudine per quasi tutte le tifoserie, negli ultimi tempi sembra essere stato quasi messo in cantina, ma a mio parere è ancora uno degli spettacoli più autentici e rappresentativi del movimento. Dal punto di vista vocale, poi, dopo un primo tempo di ordinaria amministrazione, mi colpiscono soprattutto per l’intensità con cui cantano nella ripresa, quando la loro squadra soccombe dinanzi alle maglie bianche dei padroni di casa: a ogni gol aumentano i decibel, tanto da guadagnarsi, al triplice fischio, l’applauso dei tifosi abruzzesi in tribuna, per la loro convincente prova al netto della prestazione negativa della squadra allenata da mister Alfonsi.
La partita si conclude, dunque, con un perentorio 3-0 per Banegas e compagni, come facilmente pronosticabile alla vigilia, ma ciò che conta è che aquilani e civitanovesi saranno sicuramente protagonisti in questo splendido girone che abbraccia l’Appennino e l’Adriatico!
Testo e foto di Andrea Calabrese