Per il turno prima di Natale all’Olimpico sono protagoniste Lazio e Cagliari. Il club biancoceleste ha optato per una politica di prezzi al ribasso, permettendo l’acquisto di una curva/distinto a soli 10 Euro e una Tribuna Tevere a 25.
La popolarità dei tagliandi favorisce una minima ripopolazione dell’impianto capitolino, con circa 30.000 tifosi che affollano le sue gradinate. Il fatto che il match si giochi di sabato alle 12:30, con una città paralizzata dal traffico delle ultime spese natalizie, non è certo un vantaggio. In tanti entreranno sugli spalti a partita abbondantemente iniziata.
La Lazio non vince da oltre un mese e quest’oggi l’undici di Inzaghi è chiamato a riscattare il periodo negativo per rilanciarsi in zona Champions League. Di contro il Cagliari naviga in acque tutto sommato tranquille e al suo seguito sono un centinaio i supporter provenienti dalla Sardegna.
L’assenza di limitazioni per la gara in oggetto corrisponde alla presenza degli Sconvolts, che qualche minuto prima del fischio d’inizio si compattano dietro la propria pezza facendosi sentire con un paio di cori a rispondere.
Gli ultras cagliaritani – volente o nolente – rappresentano forse l’esempio massimo di perseveranza nel proprio credo, rimanendo schivi a qualsiasi tipo di palcoscenico e seguendo menadito la propria linea di condotta. Contraddistinta in particolar modo dalla propria avversione alla tessera del tifoso e al rifiuto di qualsiasi contatto con chi si diverte a stringere o allargare le maglie della repressione.
In alcune circostanze il modus vivendi degli isolani può sembrare estremo e troppo elitario, si può non essere d’accordo con una scelta che ha comportato – di fatto – l’eliminazione di ogni tipo di colore dalla propria curva per non chiedere autorizzazioni (scritte o verbali) per l’accesso del materiale, ma di certo non possono essere biasimati in fatto di coerenza. Una tifoseria che oltre ad averci sempre messo la faccia e non essersi mai tirata indietro quando c’è stato da confrontarsi, ha anche pagato in maniera cospicua il proprio credo. In una città e in una regione in cui le forze dell’ordine non sono mai state esattamente “tenere”.
Per quanto riguarda la gara odierna, con altrettanta onestà va detto che la prestazione dei cagliaritani non è propriamente esaltante. Gli ultras rossoblu offrono un primo tempo discreto, con tante manate e una buona continuità. Nel secondo invece seguiranno il match in sostanziale silenzio.
Sul fronte opposto i laziali colorano il proprio settore con tante bandiere, facendosi sentire a più riprese durante il match ed esponendo un eloquente striscione contro Patric. Al giocatore spagnolo non è stato perdonato il gesto di stizza avuto dopo Lazio-Sampdoria, quando ha pensato bene (per modo di dire…) di reagire alle contestazioni del pubblico, inviperito per il pareggio genovese arrivato al 96′.
Si potrebbe scrivere un pezzo intero su questo genere di comportamenti ormai in voga tra i giocatori. Ragazzini per i quali troppo spesso tutto è dovuto, al punto da non accettare neanche qualche fischio per non aver fatto il proprio dovere in campo. Il bello è che oggetto di moralizzazioni ed educande sono quasi sempre i tifosi, i quali per qualcuno non dovrebbero pensare, contestare o mettere in dubbio la bontà dell’operato di questi fenomeni da circo. Al contrario tutto appare concesso.
In campo la Lazio domina e regola gli avversari con un netto 3-1.
Simone Meloni