La Coppa Italia, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, ha perso quel fascino che da sempre ne aveva contraddistinto le varie edizioni, ed i vertici del calcio, almeno nella facciata, stanno pertanto cercand di ridare lustro alla competizione.

Le semifinali di quest’ultima edizione si contraddistinguono per la presenza di 4 club che nell’ultima stagione non sono arrivati in zona Champions, a riprova che la nuova formula “scontri diretti in gara unica” rende la Coppa Italia più imprevedibile e per questo anche più affascinante.

Il match viene trasmesso sulle reti nazionali facendo registrare uno share di oltre il 20%, con circa 5,4 milioni di spettatori incollati davanti alla tv, un risultato sicuramente ottimo. Lo stadio Olimpico invece, nonostante una politica dei prezzi volta ad incentivare l’afflusso di tifosi (35 Tribuna Tevere e 20 euro la Curva Nord) presenta un colpo d’occhio al di sotto delle aspettative: sono infatti 30.000 gli spettatori presenti.

Gli undici entrano in campo e immediatamente la Nord laziale si colora di biancoazzurro, mentre nella parte bassa vengono sventolati, per tutto il match, dei bandieroni a formare la scritta Irriducibili.  A metà della prima frazione di gioco verrà srotolato lo striscione “CSKA Sofia e Milanisti più Youtuber che teppisti”, in risposta agli ultras del CSKA Sofia che nel corso dell’ultimo match avevano ironizzato sul legame che unisce da qualche anno i capitolini ai loro storici rivali.

La Lazio in più riprese prova a sbloccare il risultato, ma la porta resterà inviolata, lasciando l’amaro in bocca agli spettatori presenti.

Da registrare lo striscione laziale rivolto a Romagnoli, difensore rossonero, originario di Nettuno, di grandi prospettive che, seppur cresciuto tra le fila della Roma, non ha mai fatto mistero della propria fede biancoazzurra.

I Milanisti si presentano in buon numero, riempiendo quasi per intero il settore a loro destinato, con molti tifosi che hanno raggiunto Roma da ogni angolo d’Italia. Il primo coro è rivolto agli odiati laziali, tra l’altro legati da uno storico gemellaggio agli altrettanto odiati cugini interisti. Il loro tifo è costante e continuo soprattutto durante i primi 45 minuti, facendo registrare un calo nella seconda frazione di gioco.

Il nuovo corso Milanista mi ha destato un’ottima impressione, soprattutto se si considera che quasi sempre i gruppi ultras di grandi club, Inter, Milan e Juve in primis, sono limitati nel tifo dalla presenza di “occasionali”, spesso avulsi dalle logiche ultras; i rossoneri invece sono stati capaci di fare quadrato e tifare con costanza.

Il pareggio rimanda tutto al match di ritorno, dove si prospetta un San Siro in grande spolvero.

Michele D’Urso