Il posticipo tra Lazio e Torino si apre con il saluto a una vecchia gloria biancoceleste: Marcelo Salas, al secolo El Matador. Acquistato nel 1998 da Cragnotti (per oltre venti milioni di dollari, all’epoca il trasferimento più costoso dopo quelli di Ronaldo, Denilson e Rivaldo) il cileno diventerà una vera e propria icona per il club capitolino in quegli anni, aiutandolo a tornare ai vertici della Serie A con lo scudetto del 2000 e siglando lo storico gol che permise agli uomini di Sven Goran Eriksson di battere il Manchester United a Montecarlo, conquistando la prima Supercoppa Europea della sua storia. Al suo passaggio sotto la Curva Nord risuona potente il coro “che ce frega de Ronaldo noi c’avemo El Matador”, con cui i supporter laziali si facevano beffe del trasferimento del Fenomeno a Formello saltato in extremis l’anno precedente appannaggio dell’Inter di Moratti. Dopo “l’inchino” di rito, l’ex attaccante della nazionale cilena termina il giro di campo uscendo proprio sotto i tifosi del Torino, che a differenza dei dirimpettai non lo prendono proprio a benvolere, ricordando il suo passato juventino. In maglia bianconera, peraltro, Salas fu protagonista di uno dei Derby della Mole più celebri, vale a dire quello in cui i granata riuscirono nell’impresa di rimontare da 0-3 a 3-3 e in cui, proprio lui, sbaglio il rigore del 4-3 anche grazie alla famosa buca “scavata” da Maspero. Storie di un calcio che all’epoca già definivamo moderno ma che a guardarlo oggi sembra appartenere proprio a un’altra era geologica!
Durante la gara verrà esposto anche uno striscione per ricordare Daniel Guerini, conosciuto come Guero, diciannovenne giocatore delle giovanili biancocelesti rimasto ucciso in un tragico incidente stradale nella periferia romana il 24 marzo di quattro anni fa. Ironia della sorte aveva iniziato la sua carriera proprio nel Torino, per poi affermarsi anche nelle rappresentative giovanili della Nazionale. Ancora oggi in Viale Palmiro Togliatti – dove lo schianto è avvenuto – sono presenti diversi striscioni e molte sciarpe in suo ricordo, rendendo questo luogo una sorta di epitaffio alla memoria, nonché alle numerosi catastrofi che annualmente avvengono lungo le strade della Capitale. In Tevere, invece, messaggio di sostegno per Suor Paola, malata da tempo e scomparsa proprio nella scorsa nottata. A lei sono senza dubbio riconducibili numerosi aneddoti e ricordi simpatici che l’hanno legata fortemente alla Lazio dell’era Cragnotti e che, soprattutto in passato, le hanno permesso di apparire spesso in televisione. In particolar modo in molti la ricorderanno come ospite fissa ai primi “Quelli che il calcio”.
Prima che la partita inizi la Nord comincia a farsi sentire con la classica sciarpata sulle note dell’inno e alcuni cori di incoraggiamento alla squadre reduce dal pesante 5-0 di Bologna. Di contro, quando manca una manciata di minuti al fischio iniziale, nel settore ospiti gli unici ad aver fatto il loro ingresso sono i Torino Hooligans, che si fanno sentire scandendo diversi cori contro i padroni di casa. Il contingente della Maratona entrerà a ridosso dell’avvio delle ostilità, sistemando lo striscione degli Ultras Granata in balaustra e cominciando a macinare tifo assieme ai ragazzi della Primavera. Sarò molto sincero: credo che negli ultimi anni questa sia stata una delle migliori performance dei granata a Roma, su ambo le sponde. Per essere un lunedì sera il numero è più che dignitoso, ma soprattutto la qualità e l’intensità sono davvero ottime: voce, mani, bandiere e provocazioni per tutta la partita, esultanza finale per il pareggio ottenuto negli ultimi dieci minuti che suggella la loro serata.
Su sponda laziale, buon tifo da parte della Nord, che soprattutto nel secondo tempo cerca di spingere la squadra di Baroni a una vittoria che dopo il vantaggio di Marusic sembra concretizzarsi ma che svanisce nel finale, quando Gineitis riequilibra il risultato e, di fatto, mette la firma sul pareggio che senza dubbio soddisfa di più i piemontesi. Fischi di pancia del pubblico romano, dovuti più alla delusione per le ultime uscite che a un campionato affrontato sinora egregiamente da calciatori e staff.
Testo Simone Meloni
Foto Agenzia