A 24 ore dalla disfatta di Pisticci ho provato a riavvolgere il nastro dell’intera annata e le prime immagini sono legate a Tommaso. Prima partita di campionato, avversario il Leverano, la squadra biancorossa esulta sotto al settore dei propri tifosi per l’importante vittoria, Tommaso, fiero in prima linea, gioisce per i suoi colori. Domenica 22 maggio, Real Metapontino-Altamura, al triplice fischio dell’arbitro, Tommaso in lacrime che cerca una spiegazione alla sconfitta. Non è un caso, è semplicemente il bello del calcio, gioie e dolori condensati in poche diapositive. Ho sempre pensato che non conta la categoria, tantomeno il prestigio del club, ma solo l’amore che provi per la tua squadra e Tommaso per tutto l’anno ha incarnato la passione per un club che non è la Juve, tantomeno il Real Madrid, ma molto più banalmente l’Altamura Calcio.

Della partita odierna c’è poco da raccontare, oltre 700 altamurani che provano a spingere i propri giocatori all’impresa, rimontare il 2-0 dell’andata. Purtroppo le partite non si vincono sugli spalti, ma sul campo, e a poco è servito l’incitamento costante per tutti i 90 minuti.

Adesso che il campionato è finito ognuno di noi tornerà alle proprie vite, aspettando l’evolversi degli eventi, e magari dedicando qualche ora in più alle proprie mogli, figli, amanti o famiglie in genere, ma con la mente sempre rivolta all’Altamura.

Infine passiamo ai ringraziamenti. I fratelli di Potenza, da 30 anni insieme, una fratellanza che si tramanda di generazione in generazione. I Casaranesi, che anche oggi hanno voluto sostenerci in questa importante sfida, un rapporto nato nel 2003 che si sta rafforzando sempre più. Grazie inoltre alla vecchia guardia, senza distinzione di sesso, razza e gruppo d’appartenenza. Grazie infine alle nuove leve, capaci di riaccendere in me la passione per lo stadio e per la propria squadra: il futuro è vostro.

Michele D’Urso.