Le partite terminano al triplice fischio dell’arbitro e fino a quel momento anche la partita che pare decisa può virare in un’altra direzione: questo è il riassunto della gara tra Novara e Salernitana.

In una domenica pomeriggio di inizio aprile, alle 17:30, uno degli orari più strani (per usare un eufemismo),  azzurri e granata si sfidano. La rappresentativa ospite si assesta sulle 250-300 unità e la loro presenza si fa sentire già dal riscaldamento delle due squadre, allorquando la curva scuote la compagine campana per cercare di smuovere una classifica che si sta rendendo pericolosa. Oltre al gruppo di tifosi emigrati al nord, una costante per le squadre del Sud, una buona parte di tifosi arriva direttamente da Salerno: in balaustra infatti vengono appese le pezze dei gruppi granata, Nuova Guardia su tutti, mentre gli altri gruppi della Sud Siberiano sono assenti per la scelta di combattere la TdT.

Sul versante opposto, in Curva Nord, sono circa 200 gli ultras azzurri pronti a spingere la squadra alla vittoria: Vecchio Stampo, Zoo, Provincia Alcolica, Sezione e Gruppo Zucloi le pezze presenti in balconata, mentre un bandierone con il simbolo del Novara (una croce bianca su sfondo rosso) viene sistemato nella parte superiore della curva, per cercare di serrare i ranghi e rendere, visivamente, un buon impatto agli occhi dei presenti.

Lo sventolio delle bandiere fa da contorno all’ingresso dei 22 in campo; l’equilibrio iniziale viene rotto dai salernitani che, almeno nella prima parte della gara, fanno dei cori secchi il loro punto forte, mentre i novaresi a suon di manate ritmate cercano di spronare i propri colori.

La prima parte della gara scorre veloce accompagnata dall’incessante tifo delle due curve anche se sono i granata a farsi preferire nei 45’ iniziali, spaziando dai cori di sostegno alla maglia a quelli contro la repressione, sempre più forte, che cerca di uccidere la passione dei tifosi i quali, nonostante le ben note difficoltà, continuano a seguire le proprie squadre. Dalla curva novarese si alzano diversi cori a difesa dei diffidati più o meno recenti vista le  notifica di una diffida nei confronti di un ultras azzurro.

In campo è il Novara a dominare ma senza mai colpo ferire, fermato solo dai legni della porta granata che lasciano il risultato sulla perfetta parità.

Il settore ospiti apre il secondo tempo con il saluto all’indimenticato “Siberiano”, storico capo ultras granata, e ai gemellati di Bari. Il calo vocale patito dagli ospiti fa sì che resti a cantare solo la parte centrale del settore, che sopperisce alla “perdita” di voci con lo sventolio di numerose bandierine marchiate Nuova Guardia e con l’imbastimento di diverse sciarpate, che riescono a coinvolgere anche chi, fino a quel momento, era interessato più alla partita che al sostegno alla causa.

L’equilibrio in campo viene spezzato dal Novara che trova il vantaggio iniettando benzina nei serbatoi degli ultras di casa, i quali riescono a coinvolgere buona parte dello stadio nell’incitamento verso i propri colori. Assorbito il colpo per lo svantaggio i granata tornano a tifare con ancor più grinta, dopo aver ricordato ai propri giocatori di mettere in campo la stessa voglia che loro mettono nel tifo. I novaresi, un po’ provati dallo sforzo, prediligono i cori più lunghi accompagnati dallo sventolare di diversi bandieroni a lato della zona centrale, ravvivando così dal punto di vista cromatico le gradinate.

Un susseguirsi di gol sbagliati da parte del Novara accompagna la fine della contesa, ma proprio quando tutto sembra finito arriva la rete di Gatto, che riassesta gli equilibri iniziali facendo gelare l’intero Piola eccezion fatta per lo spicchio granata che esplode. La rete premia l’interminabile sostegno offerto dai granata nel corso di tutta la partita, ai padroni di casa resta, come è spesso successo nella stagione, l’amaro in bocca.

Buona nel complesso la prestazione dei novaresi: dopo un inizio in sordina riescono a compattarsi e a fare un tifo di livello, al di là del risultato maturato in campo. Come già accennato in precedenza, encomiabile il tifo granata, in certi frangenti riuscito a sovrastare anche il tifo di casa. Colorati e compatti si fanno apprezzare per le diverse sciarpate organizzate nel corso della sfida.

Alessio Farinelli.