Siamo alla quarta giornata del campionato di Serie D e quest’oggi il Rimini affronta tra le mura amiche il Fiorenzuola.

I proclami della società, che durante il pre-campionato si diceva convinta di aver allestito una formazione di prim’ordine per la categoria, capace di vincere a mani basse il proprio girone, non stanno andando a braccetto con quello che avviene sul terreno di gioco.

Se alla prima giornata in quel di Scandicci, dove il Rimini in vantaggio si è fatto raggiungere sul pareggio oltre il novantesimo, si poteva parlare di una disattenzione del reparto difensivo, peggiore è stata la prestazione sul campo dell’ Este, dove la cocente sconfitta per 3 a 1 non poteva proprio trovare attenuanti.

Questa stessa trasferta, vietata ai tifosi Riminesi per gli incidenti di quest’estate nell’amichevole contro il Bologna, ha visto un discreto numero di persone presentarsi ugualmente all’esterno dello stadio, restandoci poi fin oltre la fine ad aspettare la squadra per ottenere un chiarimento sulla pessima prestazione offerta.

Chi contro il Fiorenzuola si aspettava una prova d’orgoglio e una prestazione di spessore dai biancorossi, rimarrà deluso: già nel primo tempo si nota una squadra spenta, che non riesce ad imbastire nessuna azione degna di nota.

In curva Est viene esposto uno striscione che chiaramente invita alla riscossa: “#Distruggiamola? …allora iniziamo!”. Al di là di questo, devo dire che la prestazione della Est nella partita precedente contro l’Imolese mi era sembrata di uno scalino superiore rispetto a quella odierna. Anche le presenze risultano più scarse. Oltretutto anche oggi, per i primi 15 minuti, si è continuato con la sospensione del tifo ed in balaustra ha trovato di nuovo esposizione lo striscione “Vietare senza cognizione, non è questa la soluzione”, già visto sempre contro l’Imolese e sempre in merito ai già citati divieti di trasferta.

La piccola novità in Curva riguarda la presenza di qualche stendardo con il volto di Corto Maltese, personaggio cult per gli appassionati di fumetti, nato dalla matita di Hugo Pratt, riminese di nascita, il cui soggetto è stato dunque adottato come simbolo ufficiale del gruppo RWS.

Quando la curva inizia a cantare e a sventolare i propri bandieroni, il colpo d’occhio risulta davvero gradevole, lo striscione del gruppo in vetrata aggiunge ulteriore colore, mentre manate e sostegno vocale alla squadra non mancano, seppur in campo la partita non offra niente di buono in questo primo tempo.

Quando nella ripresa il Rimini passa in svantaggio, la Est perde la pazienza: la squadra non viene risparmiata e i giocatori in blocco vengono invitati a tirare fuori gli attributi o, in alternativa, ad “andare a lavorare” con il presupposto che la curva canta e crede di “Meritare di più.

Trova spazio un secondo striscione, esposto a firma “Per Rimini”: “Inutile vietare, pirati siamo… ovunque navighiamo”.

Al novantesimo solo fischi per i biancorossi, ai giocatori quantomeno si può riconoscere il coraggio e l’assunzione di responsabilità nel portarsi sotto la Est a chiedere scusa per la pessima prestazione. Si spera che adesso le scuse siano finite e che si comincia a risalire la china sul serio, altrimenti questa Serie D rischia di diventare un vero purgatorio.

Gilberto Poggi.