Il “Via del Mare” di Lecce ospita il derby pugliese fra i giallorossi di casa e il Monopoli. Si gioca di domenica, nel poco canonico orario delle 16.30, ma la cosa non tange e non sposta gli equilibri in termini di partecipazione, data anche la vicinanza fra le due città. Secondo le stime ufficiali saranno 8.812 gli spettatori, 200 circa dei quali giunti da Monopoli. È questa la media stagionale dei salentini, numeri che, assieme a quelli del Catania che viaggia oltre le 10.000 presenze di media, risultano il quintuplo della media di tutte le altre tifoserie del girone. Schiacciante il paragone, che da un lato dimostra tangibilmente quanto questa categoria sia stretta per certe piazze, dall’alto registra una perdita di circa un migliaio di presenze medie rispetto all’anno precedente, a suffragare l’idea che le scelte televisive stiano oltremodo penalizzando chi allo stadio ancora ci va.
Notevole il colpo d’occhio nella Nord di casa, soprattutto in occasione della sciarpata e con il colore che, qua e là, viene rinforzato da qualche fumogeno e qualche torcia accesa di soppiatto, per eludere una repressione che in questi lidi si è dimostrata molto selvaggia. Positivo è anche l’impatto visivo offerto dagli ospiti, nonostante la scelta delle due anime del tifo monopolitano di dividersi fra anello superiore e inferiore.
Sul rettangolo verde, con un goal per tempo di Cosenza e Caturano, il Lecce di mister Liverani impone il fattore campo e consolida il suo primato in classifica. Quest’anno come non mai, la sfida dei giallorossi è una questione mentale, contro se stessi, per superare l’impasse che in questi anni li ha condannati alla perdurante pena a causa più di limiti psicologici e caratteriali che non tecnici: Lecce merita di più, non è una mera opinione.
Foto di Gabry La Torre.