La giornata non promette nulla di buono dal punto di vista meteorologico anche se siamo quasi a fine maggio. In linea con le aspettative, dalle undici comincia anche a piovere ma fortunatamente, proprio a ridosso della partita il cui calcio d’inizio è fissato per le 12:30, Giove Pluvio concede una tregua. Forse impietosito da chi già deve pagare dazio per questi orari senza senso. Volendolo cercare, dicono siano scelte strategiche per rendere il prodotto più appetibile per il mercato asiatico, rovinando invece l’appetito ai tifosi che per queste squadre si sobbarcano quotidianamente e da un anno ad un altro ogni tipo di sacrificio, compreso questo. Sarebbe bello sapere per quanti telespettatori in Laos o Giappone, migliaia di tifosi italiani debbano sottoporsi a questo strazio, ma ormai da tempo tutto il calcio italiano è diventato un grosso punto di domanda alla quale è inutile cercare spiegazioni.

Tornando all’attualità, entro a ridosso del calcio d’inizio per questa partita che si potrebbe definire dirimente in chiave salvezza, ammesso e non concesso che le due squadre, distanti fra loro soli due punti in classifica, non scelgano invece di giocare al risparmio e di non farsi male a vicenda.

Da La Spezia arriva una nutrita rappresentanza ultras in questo angolo opposto d’Italia, un buon numero di ultras che si posizionano nella parte inferiore del settore loro riservato. Nulla da dire dunque dal punto di vista quantitativo, mentre da quello qualitativo partono un po’ in sordina e hanno bisogno di tutti i buoni dieci minuti iniziali, dopo i quali si riprendono poi alla grande, offrendo un’ottima prova canora e un altrettanto positivo impatto visivo. Sostengono la squadra e la città per tutto l’incontro dietro le proprie pezze, con cori che a tratti riescono a farsi sentire in un Via Del Mare come sempre bello pieno. Per forza di cose puntano molto su cori secchi e a ripetere ma, ogni tanto, si lasciano andare anche a dei cori prolungati e più melodici. In definitiva una prova positiva per costanza e (proporzionalmente) per potenza, che confermano lo spessore di una tifoseria storica tra le più radicate del mondo ultras italiano, che ha mangiato polvere nei campi minori ma ha saputo mantenersi fedele a sé stessa anche sotto i riflettori della massima serie.

La Curva Nord Lecce, tanto per restare in termini di tifoserie storiche, radicate e che dell’ortodossia ultras ne hanno fatto un caposaldo inderogabile, in questa gara fa sentire letteralmente il fiato sul collo ad una squadra partita bene ma poi crollata mentalmente, fino a ritrovarsi risucchiata nella lotta per la salvezza.

Bella piena come sempre, la Nord sostiene e invita ripetutamente gli undici in campo a combattere per loro. Le manate trasmettono sensazioni granitiche per partecipazione, fumogeni e bandiere la fanno da padrone, tutto di pregevole fattura ma oggi in palio c’erano tre punti pesanti da conquistare e l’ansia di portare a casa il risultato, gli strascichi di questo periodo di crisi tecnica e psicologica, si sono in certo qual modo riflessi su tutto lo stadio di cui si poteva quasi sentirne borbottare la pancia.

Finisce con un poco entusiasmante 0-0 e nonostante una partita in ombra, non si può davvero eccepire nulla su Ultrà Lecce e soci, ancora una volta protagonisti di una buonissima prova sia sul piano dei numeri che sul piano canoro. Manca la salvezza matematica. La meritano!