È da parecchio che mancavo a Lecce. E non posso negare che arrivare con il classico Regionale e passeggiare per le vie del centro storico mi mancava un po’. La stagione estiva è alle porte e di conseguenza i treni incominciano a riempirsi di turisti diretti verso le mete pugliesi dell’Adriatico. In tutto questo ci sono anche io, le cui mete turistiche vedono le località balneari sorpassate dagli stadi. È comunque sempre un piacere gustarsi qualche prelibatezza prima della partita, quando ci sono i tempi accessori che me lo consentono. Fortunatamente anche il meteo è piacevole, anche se vento e nuvole all’orizzonte non mi fanno stare tranquillo. Fortuna che il maltempo sopraggiunge solo quando rientro, scampando pioggia e freddo che hanno preso il sopravvento al cospetto della piacevole temperatura mattutina. Sì, perché il calcio moderno mette oggi di fronte Lecce e Venezia alle 12.30. Discorsi fatti e rifatti, inutile tornarci. Fatto sta che questi sistemi sono evidentemente più forti del nostro dissenso e del mondo ultras in generale, che sembra ormai assuefatto o troppo stanco per lottare contro queste aberrazioni e non è affatto un bene.

Partita importantissima in campo a fini della salvezza. Partita non meno affascinante sugli spalti. Partendo dagli ospiti, questi si posizionano nella parte inferiore del loro settore. Sono 125 secondo i dati del botteghino, una ventina dei quali arrivati al ventesimo circa, raccoltisi poi dietro le pezze VENTISEI GIUGNO 1987 e 13 MAGGIO DIFFIDATI VENEZIA MESTRE, mentre tengono in mano la pezza TRASFERTE LIBERE per tutto il proseguo della partita. La prova complessiva dei gruppi arrivati dal Veneto è di tutto rispetto. Difficile farsi sentire in un clima infuocato, ma a tratti ci riescono, mentre visivamente il loro sostegno risulta sempre attivo e vivo per tutti i novanta minuti. Belle e curate pezze e bandiere, prova e presenza numerica dal mio punto di vista decisamente buona, considerando soprattutto la distanza massacrante per spostarsi da una parte all’altra dell’Italia.

Curva Nord Lecce come sempre bella, colorata e massiccia nei cori. All’esterno della tribuna, il messaggio che hanno lasciato intendere alla squadra è chiaro: DIREZIONE OBBLIGATORIA, UNICA VIA LA VITTORIA. Sostegno sugli spalti davvero notevole, anche sotto di un goal i cori a ripetere risultano sempre davvero potenti. Il sole nel frattempo comincia a giocare a nascondino, ma quando mette la testa fuori dalle nuvole, valorizza ancora di più i colori giallorossi che brillano sotto quella luce viva, così come le manate che appaiono ancora più folte e più belle. Come da tradizione, buona prova sotto tutti i punti di vista quella leccese, volta a difendere con le unghie e con i denti la Serie A. Peccato solo che la squadra sprechi un favorevole turno interno contro una diretta concorrente per la salvezza, facendosi imporre un pari che alla fine serve più a tenere a galla il Venezia che non a togliere definitivamente dai guai i salentini.