Pagliacci. Non c’è altro termine per definirli. Pagliaccio chi li emette certi comunicati, sotto dettatura di Lotito, pagliaccio chi li pubblica rinfocolando la brace del rogo contro gli eretici del mondo ultras, l’ultimo baluardo da superare per la trasformazione definitiva in prodotto commerciale del calcio; gli ultimi che ancora si oppongono a chi pensa di fare i propri porci comodi impunito, mentre il resto del tifoso/consumatore medio dorme nel sonno della ragione.
Parlano di diritti? Singolare che a parlarne sia chi, specie negli ultimi anni, ha calpestato in maniera sistematica e arrogante i diritti altrui, quelli di esporre un semplice striscione senza apologie di reati, quello di portare un tamburo, delle bandiere o altri elementi coreografici. Per non perderci in parole sul diritto di vedere una partita senza sottoporsi a rettoscopie burocratiche, dalla tessera del tifoso al biglietto nominale e a mille altre oscenità: di abusi in tal senso ne abbiamo letti e denunciati tanti, chi vuole può documentarsi facilmente.
Che la Lega emetta un comunicato del genere è pur comprensibile, visto che è composta dai presidenti delle varie società di A e ci sta che difendano sé stessi. Quello che non ci sta è che a nessuno, giornalisti o opinione pubblica salti all’occhio questo “conflitto d’interessi”. Ma più probabilmente in Italia il conflitto d’interessi è stato sdoganato da più alti esempi politico-istituzionali, quindi ormai va bene tutto.
Si biasimano gli ultras, si impone censura, non si permette in alcun modo che le cattive gestioni di taluni presidenti vengano stigmatizzate, siamo insomma al reato di lesa maestà. Roba da medioevo. Poi però, con troppa faciloneria, lor signori dimenticano i pluri-pregiudicati che siedono ai loro tavoli: basterebbe fare delle brevi ricerche con Google per averne un quadro di massima. Allo stesso modo, quando invocano “modelli” stranieri e altra repressione per il tifo (già ormai ai minimi storici, per come hanno trasformato gli stadi in carceri a cielo aperto…) dovrebbero invocarli in toto, facendo come oltre confine quando a Cellino hanno impedito di acquisire il Leeds perché pregiudicato. Oppure come Hoeness del Bayern che anziché scaricare colpe su altri, si è dimesso dalla carica ricoperta nel Bayern Monaco e se n’è andato zitto zitto in carcere.
Siete una manica di pagliacci, questo è quanto. L’unico vero motivo per cui il calcio in Italia non riparte è perché ci siete sempre voi  truffaldini riciclati, galoppini della peggior politica, servi del potere, pletora di incapaci e smidollati. Il giorno in cui sarete capaci di prendervi le vostre responsabilità, anziché cercare sempre un capro espiatorio, forse le cose cambieranno. Fatevi uomini, fatevi un bagno di umiltà, imparate, una volta nella vita, che quello che fate può essere messo in discussione. E lo deve essere a maggior ragione quando pretendete di essere lautamente pagati per il vostro squallido teatrino: se non piace vi si contesta e ve lo dovete pure tenere. Daspo e azioni di polizia per dei semplici cori di disapprovazione la dicono lunga: siete la dittatura del calcio, ma state pur tranquilli che tutte le dittature, anche le più sanguinose, prima o poi si esauriscono.
MF

lega_berrettaLa Lega Nazionale Professionisti Serie A denuncia la gravissima violazione dei diritti delle società sportive ad essa associate, che viene attuata da alcune tifoserie le quali, accampando imprecisati diritti di proprietà “morale”, pongono in essere azioni tese a danneggiare i club, le squadre e i calciatori.
Al grandissimo rispetto che la Lega e le società sportive hanno sempre avuto nei confronti delle tifoserie deve corrispondere analogo rispetto da parte di queste ultime nei confronti dei club e dei loro dirigenti. Da qualche tempo alcune società sono sottoposte ad una vera e propria aggressione, non solo morale, che incide sulla serenità dell’ambiente e sulla capacità di generare risorse da reinvestire negli stessi club: e questo avviene, ad esempio, con azioni di boicottaggio delle presenze negli stadi o con l’esibizione di cori e striscioni al solo fine di provocare sanzioni a danno delle società sportive.
Ancora più grave è il danno di immagine causato da cori orchestrati di insulti ed intimidazioni che, ripresi dalla stampa e dai media, colpiscono l’immagine del nostro calcio, delle società e delle loro città.
La Lega Serie A richiama tutte le componenti del mondo del calcio a operare nel rispetto di civile convivenza, e si impegna ad intervenire attivamente nella difesa del prestigio del calcio nazionale, dei suoi club, dei suoi dirigenti e della parte sana della tifoseria. Invita tutte le società sportive a mobilitarsi nella difesa del loro ruolo come fonte di spettacolo, di sport e di competizione: una realtà che vuole contribuire alla crescita del Paese ed è attenta ai milioni di cittadini, soprattutto i più giovani, che per il calcio continuano a nutrire una sana passione.
In questo quadro la Lega invita le Autorità preposte a difendere l’autonomia ed il prestigio dei club sportivi e a contrastare con decisione gli attacchi organizzati che assumano forme degenerate e inaccettabili.
La Lega si dichiara pronta ad intervenire in tutte le occasioni in cui dovessero essere reiterati episodi o comportamenti come quelli accaduti in queste settimane in alcuni stadi. Questo al fine di tutelare, con ogni mezzo e in ogni sede, i diritti primari delle proprie associate che sono impegnate – e investono ingenti risorse – per la realizzazione del massimo campionato nazionale nell’interesse del calcio italiano e dei veri appassionati. Quegli stessi appassionati che, insieme con le società di calcio, oggi subiscono gravi disagi e intimidazioni.

[Fonte: Tuttomercatoweb]