Nella nona giornata del campionato di serie D, girone H, la capolista Gravina, per altro anche matricola, ospita il Nardò.

La gara si gioca in una domenica pomeriggio autunnale ma soleggiata e l’impianto comunale “Stefano Vicino” risulta completamente pieno, infatti sui gradoni si contano circa 3.000 spettatori, con un discreto numero di tifosi ospiti.

Gli ultras locali sono assiepati all’estremità della tribuna e iniziano subito a tifare: tanti i cori accompagnati con il tamburo per spingere i propri giocatori alla conquista dei tre punti finali, per tutto il primo tempo il tifo risulta buono anche se ogni tanto si osserva qualche calo. Degno di nota è il colpo d’occhio offerto dai vari bandieroni sempre al vento che permettono di dare un tocco di colore al settore. Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei salentini. Nel secondo tempo il tifo risulta molto più continuo e nonostante la loro squadra incassi la seconda rete i cori sono di maggiore intensità. Tanti anche i battimani, accompagnati dal tamburo. Da segnalare gli applausi ai tifosi ospiti durante l’esposizione di un loro striscione. Non mancano i cori per i diffidati e nell’ultimo frangente di gara espongono anche essi uno striscione.

I tifosi ospiti giunti nella provincia barese sono circa una cinquantina. Si fanno già sentire prima del fischio d’inizio. Il loro di tifo è di buon livello sia nel primo che nel secondo tempo, con tanti cori sia per incitare i ragazzi in campo, ritmati dal tamburo, che contro i loro rivali tarantini.

Espongono due striscioni, uno nel primo e l’altro nel secondo tempo. Bella la loro esultanza dopo la rete del raddoppio con il marcatore che va subito sotto il loro settore e nel finale sono autori di una sciarpata ben riuscita. La gara si chiude sul punteggio di 2-0 per gli ospiti e dopo il triplice fischio finale tutte e due le squadre vanno sotto i rispettivi settori: i granata per festeggiare i tre punti, importanti, conquistati in casa della capolista mentre i locali, nonostante la sconfitta, ricevono gli applausi dai propri sostenitori.

Federico Longo.