Era da un po’ di anni che la Spal non si trovava al primo posto della classifica di C e così, approfittando di questo momento di spolvero, decido di andarli a vedere in quel di Arezzo, altra squadra dall’importante passato sia in questa categoria che in quella superiore, ma soprattutto dalla tifoseria sempre molto calorosa.

Allo stadio arrivo circa un’ora prima e come di consueto i controlli sono molto puntigliosi, tant’è vero che vieteranno l’ingresso ad uno striscione aretino ironico e per nulla offensivo. Oramai la goliardia e l’ironia presenti negli striscioni, cavallo di battaglia del movimento ultras, vengono additate tutte come offensive, senza andar nemmeno tanto per il sottile e cercar di capire. La “censurabile” frase riportata nello striscione recitava: “Alò, diamogli una SPALlata!”, la spiegazione sul divieto a suddetto striscione la danno sempre gli aretini, esponendo un secondo striscione con relativa freccia ad indicare il primo: “Io non posso entrare… Sono di carta, pericoloso e faccio male!”. Anche il famoso personaggio Cristiano Militello, presente fuori dallo stadio, parlerà nella sua rubrica “Striscia lo striscione” di questo pericolo di carta, peccato solo che il cenno sia veramente un lampo.

Dentro lo stadio sono presenti circa duemila persone a fronte di una capienza di ben 15mila: personalmente mi preoccuperei più di questo spopolamento piuttosto che di un semplice ed innocuo striscione. Un centinaio circa gli ospiti.

Con l’entrata delle squadre in campo, entrambe le tifoserie sventolano le rispettive bandiere ed alzano in alto gli stendardi. Nella prima frazione il tifo sui due fronti sarà discreto, con poche pause ad intervallare i cori, seppur l’intensità corale non raggiungerà mai picchi altissimi. Ci sono battimani e mani alzate ed è bella l’esultanza al gol dello 0-1 da parte degli spallini da cui, ad essere sincero, mi aspettavo qualcosa in più come numero visto che sono primi in classifica.

Nel secondo tempo il tifo riprende bene e gli aretini, dopo il gol del momentaneo pareggio alla fine della prima frazione, aumentano la loro intensità corale, che raggiungerà picchi alti quando la squadra segnerà il secondo e terzo gol, ad un paio di minuti l’uno dall’altro, fissando il risultato sul 3-2.

Alla mezz’ora gli amaranto effettueranno una sciarpata non fittissima, ma con l’aiuto di bandieroni, bandiere e stendardi renderanno la curva bella colorata; i ferraresi invece, nonostante la squadra stia perdendo, continueranno a cantare e fare battimani, venendo poi premiati dai propri giocatori al quinto minuto di recupero, quando segneranno il gol del rocambolesco 3-3. Al triplice fischio potranno quindi esultare con i loro beniamini sotto al settore, per questo punto conquistato in extremis che conferma la squadra ferrarese capolista del girone B.

Ringrazio l’addetto stampa dell’Arezzo per la grande disponibilità dimostrata ed i ragazzi per le belle chiacchierate fatte ad inizio e fine gara, oltre che per il passaggio datomi alla stazione.

Testo di Marco Gasparri.
Foto e video di Marco Gasparri e Leonardo Andreini.

 

Galleria di Marco Gasparri:

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