Libero da qualsiasi partitella oltre il Grande Raccordo Anulare, posso dedicare la mattina a quello che offre l’hinterland della mia città. Il Pro Appio è una delle numerose squadre nate negli ultimi anni e legate al discorso del calcio popolare. Come facilmente deducibile dal nome, la società affonda le proprie radici nel quartiere Appio, giocando al Campo Roma. Lo storico terreno di gioco, a pochi passi dalla Basilica di San Giovanni, è di proprietà della Romulea, società capitolina che vanta un passato in Serie C.

La squadra neroverde può contare, da qualche anno a questa parte, sul sostegno dei Viarium Crew, nome che fa riferimento alla Regina Viarium, meglio conosciuta come Via Appia, millenaria arteria che collega Roma a Brindisi e nasce proprio a pochi passi dal Campo Roma.

In questa domenica mattina di inizio ottobre il Pro Appio fa il proprio esordio in campionato in quel di Campo di Carne, frazione del comune di Aprilia. Siamo in Seconda Categoria, quindi non si bada molto alla forma, quanto ai contenuti. Raggiungo il piccolo centro abitato con il treno, la linea Roma-Nettuno è sempre una sicurezza in quanto a sporcizia, ritardi e malfunzionamenti. Ma almeno di domenica i vagoni non sono strapieni e la mezz’ora di viaggio corre tranquilla.

Il campo è davvero ad un tiro di schioppo, classica struttura dilettantistica, in terra e con i bordi persino troppo stretti per me che dovrei scattare. La curiosità che mi pervade è anche un’altra, perché questa squadra si chiama Clem.bo.fal.? Le mie perplessità vengono subito fugate da un dirigente locale, il quale mi spiega che si tratta delle tre iniziali dei nomi dei vescovi autoctoni.

Evaso questo interrogativo posso entrare e posizionarmi dietro le panchina. Dietro lo striscione Viarium Crew ci sono una ventina di ragazzi che si compattano all’entrata in campo delle squadre. Durante l’incontro il tifo sarà buono e costante, con alcuni cori che mi colpiscono per l’originalità. Difficile far fuoriuscire la fantasia quando si vive compressi tra realtà come quelle di Roma e Lazio, quindi apprezzo sempre chi prova ad inventare qualcosa di nuovo.

Sul polveroso terreno di gioco la contesa finisce in parità, al vantaggio ospite, seguito dalla bella esultanza tutti attaccati alla recinzione, risponde il Clem.bo.fal. nella ripresa. Alla fine a recriminare sono gli stessi ospiti, che pregustavano già i primi tre punti stagionali.

Assisto al saluto della squadra ai propri tifosi e poi anche io mi avvio verso l’uscita. Il treno non mi fa attendere molto ed in poco più di un’ora sono di nuovo a casa. Questa volta la mia domenica calcistica è terminata insolitamente presto.

Simone Meloni.