Ha destato parecchia attenzione, ma ha anche suscitato diverse polemiche, lo striscione esposto domenica sera dagli Irriducibili della Lazio, in occasione della sfida di campionato contro l’Inter, per salutare Francesco Totti, capitano e bandiera della Roma, in procinto di dare il suo saluto al calcio giocato alla conclusione di questo campionato. Nel corso del primo tempo, sugli spalti della Curva Nord, è apparsa dunque la scritta “I NEMICI DI UNA VITA SALUTANO FRANCESCO TOTTI”, firmato “IRRIDUCIBILI”.

L’ennesimo gesto controcorrente della tifoseria biancoceleste, che nella mattinata di lunedì ha inteso rafforzare ulteriormente il concetto espresso, diramando una lettera aperta ed indirizzata proprio al numero 10 giallorosso. Un testo che saluta, ovviamente, un rivale, ma che coglie anche l’occasione per irriderlo, come è giusto che sia, e per sottolineare, a loro modo di vedere, il pessimo comportamento della società e dei tifosi della Roma nei suoi confronti. “In ogni caso, e soprattutto di questi tempi, hai raggiunto un traguardo che merita rispetto. Il rispetto che non hai ricevuto né dai tuoi tifosi né dalla tua società e questo, te lo diciamo sinceramente, ci dispiace.“, uno dei passaggi più significativi della lettera degli Irriducibili.

Ecco di seguito il testo integrale:

“Era il 6 marzo del 1994 quando ci siamo incontrati per la prima volta.
Entrasti al posto di Piacentini e ti procurasti un rigore che poi Giannini si fece parare. Così giovane eri già riuscito a descrivere, in maniera eccellente, la storia della tua squadra fatta di rigori e di occasioni perse.
Da allora, mentre inanellavi record su record; mentre gli stadi di tutto il mondo ti battevano le mani; mentre pensavi a che maglietta dedicarci, e tra un Sanremo e uno spot pubblicitario,la Lazio vinceva uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, quattro Coppe Italia (in una eri anche presente. Nel giorno più bello da Laziale c’eri tu e ti ho battuto le mani volentieri) e tre Supercoppe italiane.
Quanto avrebbe potuto vincere il Real Madrid con te in campo nessuno potrà mai saperlo.
Sei l’unico campione che non sono riusciti ad acquistare.
Senza di te si sono dovuti accontentare di due Coppe Intercontinentali, due Coppe del mondo per club, cinque Coppe dei Campioni, tre Supercoppe europee, sette Scudetti, tre Coppe nazionali e sei Supercoppe di Spagna. Poco, per un giocatore del tuo talento.
In ogni caso, e soprattutto di questi tempi, hai raggiunto un traguardo che merita rispetto. Il rispetto che non hai ricevuto né dai tuoi tifosi né dalla tua società e questo, te lo diciamo sinceramente, ci dispiace.
Noi non avremmo mai permesso che un giocatore come te venisse trattato così. Non avremmo mai osservato in silenzio quello che ti stanno facendo e che ti hanno fatto. Oggi nessuno ti difende e noi, ovviamente, non possiamo farlo.
Nessun rancore per le magliette e per le battute che ci hai dedicato. Ci stanno e, anzi, ci devono stare. Stiamo a Roma e funziona così.
Chissà che epilogo avrà questa storia. Se ci riserverà qualche sorpresa e qualcuno non saprà più per chi tifare. In ogni caso una stretta di mano come si conviene ad un avversario che, dopo tanti anni, lascia il campo, da parte dei suoi “nemici” migliori.
Irriducibili Lazio”

Daniele Caroleo.