Come nella scorsa stagione anche quest’anno optiamo per andare a vedere una partita di un campionato inferiore in Inghilterra, ma questa volta optiamo per una sortita in una giornata sola, complice anche un volo a/r a sole 50 euro.

La scelta ricade su Leyton Orient-Wigan in quella che corrisponderebbe alla Serie  C inglese. Solita “comoda” sveglia alle  3.30 di sabato mattina e siamo pronti per questa giornata in terra londinese. Dormita di rito in aereo per trovarci alle 9 già a Liverpool Street almeno in parte ritemprati. La giornata è bellissima ma con un’aria gelida che ci dà subito il benvenuto e una sveglia ulteriore. Dovendo aspettare fino alle dieci per l’apertura dei primi pub, ci rifugiamo in un caffè  per una colazione salutare.

Siamo stati tutti tantissime volte a Londra, quindi oggi nessun giro turistico: ce ne staremo tutta la mattina beati in zona a bere in due pub per poi recarci allo stadio dopo pranzo. La birra fa il suo dovere: siamo allegri e sereni, ma si sa anche che quando ci si diverte il tempo vola, finisce perciò che andiamo decisamente lunghi rispetto alla nostra tabella di marcia, per cui siamo costretti a ricorrere ad un Uber che per 25 euro ci porta a Brisbane Road in circa 30 minuti.

Abbiamo il biglietto (preso on line a 22 sterline ) nella curva di casa, la Tommy Johnston South stand, dove entriamo rapidamente e senza nessuna perquisizione o esibizione di documenti. Il modello inglese di cui tanto blaterano in Italia ma che poi non sarebbero capaci di replicare nella loro psicotica idea di sicurezza.

Dentro lo stadio, sotto il settore al coperto, si trova un vero e proprio pub stracolmo di gente dove ci concediamo l’ennesima pinta. Ci sono dai sessantenni con tanto di sciarpa d’ordinanza ai giovani gruppetti di casual. Parecchie belle facce…

Prendiamo posto e gli zelanti steward mi ricordano che è vietano fumare dentro lo stadio. Saranno 90 minuti lunghissimi dove mi dovrò letteralmente nascondere dietro le porte dei bagni per gustarmi in  pace una sigaretta.

La partita inizia  il Wigan sbaglia subito un rigore. L’ambiente, mi spiace dirlo, è però piuttosto moscio: tutti seduti a parte un gruppetto di una cinquantina di persone dal lato opposto del settore, che cerca di darsi da fare. Cori pochissimi e senza molto entusiasmo. Anche in virtù del gioco in campo il cui livello non è il massimo.

Per gli ospiti vale più o meno lo stesso discorso: sono sistemati nel rettilineo alla nostra destra ma sono quasi sempre zitti e poco entusiasti però per lo meno restano costantemente in piedi. La partita, abbastanza noiosa, per la cronaca finisce con un 1-1 e quindi senza ulteriori emozioni o sussulti, riprendiamo infreddoliti un Uber per tornare in Liverpool street. 

Il pub si riempie di gente già carica per il sabato sera che prende il largo, ma purtroppo noi ci dobbiamo accontentare di un ultimo paio di giri di birra per poi prendere un treno che ci riporterà  a Stansend per l’ultimo volo della sera per Malpensa. Arrivo a casa alle due di notte, dopo ventidue ore in giro. Decisamente distrutto ma come sempre felice per aver passato una giornata con gli  amici di una vita a base di birra e calcio. Cosa chiedere di più? 

Davide