Gli anniversari sono avvenimenti da festeggiare, specialmente se sei un gruppo ultras ed hai vissuto tra le montagne russe, da uno scudetto sfuggito per un soffio con il corollario di polemiche al seguito, passando per palestre degne di scuole superiori e poi tornare in quell’olimpo del basket che si chiama attualmente serie A2. Eppure lo striscione Sbandati c’è ancora e con quei metri di stoffa ci sono ancora delle persone che credono in quel progetto, fin da una prima veloce occhiata si evince che dietro di esso ci sono tifosi che hanno partecipato alla nascita del gruppo e sono ancora in primissima fila, poco distanti però ci sono anche i ragazzi più giovani, coloro che hanno saputo e voluto seguire le orme di chi li ha preceduti. Oggi la Curva Nord è dunque un bel mix di tifosi ed ultras, giovani, meno giovani, donne ormai mature e ragazzine che si sgolano con la t-shirt amaranto in bella mostra. Se si parla di inclusione, in questo caso siamo ai massimi livelli, chi va in curva evidentemente apprezza ed i numeri sono lì a testimoniare il buon lavoro di chi tira le fila e riesce ad aggregare, a far divertire, a coinvolgere. E per l’occasione è immancabile la coreografia che vuole festeggiare i trentasette anni del gruppo: a centro curva viene fatto calare un telone contornato da cartoncini amaranto mentre nella parte alta vengono aperte quattro grosse bandiere a due aste. Spettacolo semplice ma comunque d’impatto, la curva viene colorata nella sua pienezza e la riuscita della coreografia avviene senza sbavature.
Terminata la coreografia inizia la partita e se il palazzetto ha tributato i giusti applausi alla curva, gli stessi applausi li merita una squadra capace di andare subito avanti di undici punti contro un’avversaria quotata che veniva da un buon filotto di vittorie. Sul parquet è una sinfonia amaranto, la Libertas domina l’avversario di turno e con una simile prestazione in campo, anche sugli spalti il pubblico si spella le mani ed incita a più non posso i giocatori. Bel tifo di marca amaranto, coinvolgente tanto che in alcuni momenti è l’intero palazzetto a soffiare sul fuoco, la curva è in continuo movimento e l’ambiente risulta bello caldo.
Da Udine giungono cinque tifosi, provano a farsi sentire in un paio di circostanze con i cori però l’impresa risulta titanica e decidono di lasciar perdere. Ai presenti va comunque l’onore di aver timbrato il cartellino in una trasferta non certo vicinissima, l’idea non era di soccombere fin dall’inizio ma evidentemente la squadra in questa serata non ha reso come nelle partite precedenti.
Valerio Poli