Partita importante in chiave salvezza ed ottima risposta da parte del pubblico livornese che si riversa al palazzetto per sostenere la squadra amaranto. Fin dal prepartita si capisce che l’ambiente è carico, c’è un bell’entusiasmo magari unito a quel pizzico di ottimismo che non guasta mai. Pubblico delle grandi occasioni e Curva Nord che fa la parte da leone, gli “Sbandati” sono alla guida di un settore che deve necessariamente essere l’uomo in più, a maggior ragione che il settore ospite resta desolatamente vuoto.
Curva Nord che apre le danze per ricordare la scomparsa di un noto tifoso livornese dell’altra sponda di basket, Giacomo era un tifoso della Pielle, ma nonostante la rivalità in ambito sportivo, era un ragazzo benvoluto e rispettato anche dai “cugini”. Del resto Livorno è una città di medie dimensioni e chi bazzica l’ambiente della palla a spicchi, bene o male, volente o non volente, si conosce o per via diretta o per amici in comune oppure per aspetti extra sportivi. Bello e sentito l’applauso di tutta la curva all’esposizione dello striscione, striscione che poi viene ripiegato e donato alla moglie.
Arriva il momento di sostenere la squadra e il pubblico sembra particolarmente voglioso. La partita non è di quelle belle ma resta spigolosa quanto basta, con il risultato perennemente in bilico, anche se Livorno sembra avere quel qualcosa in più. Sugli spalti c’è animosità, la curva sostiene senza troppi indugi la squadra e in alcuni momenti è l’intero palazzetto a spingere sull’acceleratore e quando succede, i decibel si alzano prepotentemente.
Un altro messaggio degli “Sbandati” è rivolto alla tifoseria di Roseto colpita dalle diffide dopo i fatti della Supercoppa giocatasi proprio a Livorno, il pomeriggio vide qualche eccesso sugli spalti dove erano presenti più tifoserie, alcune della quali divise da una passionale e forte rivalità. In quella occasione gli ultras provenienti da Roseto vennero a contatto con i tifosi di Forlì e Montecatini, legate a loro volta da uno storico gemellaggio. In tutto questo groviglio di rivalità e amicizie si inserirono anche le tifoserie della Fortitudo Bologna e quella della Pielle di Livorno che calarono l’asso di picche. Senza dubbio grossolano fu l’errore nella disposizione delle tifoserie e nei tempi e modalità di ingresso dentro il palazzo, errori in parte tamponati da steward e forze dell’ordine che, capito quanto stava succedendo, intervennero per riportare la calma e tutto sommato il pomeriggio scivolò via senza troppi patemi. Resta il fatto che per quella manciata di secondi qualcuno doveva pagare e il conto è stato presentato a Roseto, perché ovviamente le lacune organizzative non le mette in discussione mai nessuno.
Nel minuto finale della partita, con il risultato ormai al sicuro, tutto il palazzetto si alza in piedi per tributare il giusto applauso ad una squadra che ha dimostrato senza dubbio di saper lottare. Lo spettacolo è stato ampiamente apprezzato ed il pubblico può defluire contento per i due punti necessari per la classifica. La lotta salvezza è ancora lunga ma a quel pizzico di ottimismo iniziale ne è stata aggiunta un’altra dose per poter guardare con ritrovata fiducia al resto del campionato.
Valerio Poli