Sembra essere passata un’eternità da quando il Locorotondo, omonima squadra della piccola cittadina in provincia di Bari, calcava i palcoscenici del massimo campionato dilettantistico Italiano. L’ultima apparizione nella serie D risale alla stagione 2001/2002, e si concluse con l’amara retrocessione in Eccellenza. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Il titolo sportivo del Locorotondo fu portato a Monopoli, gettando così nello sconforto i tifosi e i suoi ultras.

Ma, come spesso accade, quando meno te l’aspetti qualcosa si muove: quest’estate un gruppo di imprenditori locorotondesi ha deciso di riprovare a dare alla cittadina barese una propria squadra di calcio.

Gli ultras blu granata non si sono fatti trovare impreparati.

Raccontateci le vicende calcistiche che si sono susseguite dopo lo “scippo” subito nel 2003.

Facciamo un passo indietro, perché capire il passato aiuta a comprendere il presente e a vivere il futuro. Il Locorotondo Calcio è stato fondato nel lontano 1948 e vanta molte apparizioni nei massimi campionati dilettantistici. Nella stagione 2000-2001 sfiorò persino la serie C, piazzandosi alle spalle delle corazzate Frosinone e Martina. Di lì il declino, non lento ma immediato. Infatti nel 2002 la comunità Locorotondese fu vittima di un vero e proprio scippo: i Ladisa, imprenditori di Bari nel ramo della ristorazione, pensarono bene di portare il nostro titolo sportivo a Monopoli, uccidendo così la nostra storia e facendo rinascere la loro.

Dal 2003 Locorotondo, pur non affacciandosi sul mare, è stato un vero e proprio porto di mare. Molti hanno provato a testare nel nostro stadio, nella nostra città, le proprie doti manageriali, quasi sempre con esiti scarsi.

Nel 2004 alcuni imprenditori portarono nella nostra cittadina il titolo sportivo del Victoria Bari, trasformandolo in Victoria Locorotondo (la squadra barese non aveva seguito, quindi la cosa non creò malumori nel capoluogo barese ndr). Quella esperienza però non portò i frutti sperati.

Successivamente si passò dagli esperimenti alle imposizioni; ci riferiamo in particolare alla Sud Est, realtà calcistica che ha giocato nel nostro impianto, pur allenandosi a Bari, con divise Giallo Nere, e logo che nulla aveva da spartire con le nostre origini.

Ma come tutte le storie d’amore anche per noi c’è stato il lieto fine. Quando si pensava infatti che tutto fosse finito, che il nostro stadio dovesse restare orfano di qualsiasi squadra calcistica, il sole è tornato a splendere.

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La vostra agonia è iniziata con il passaggio del titolo dalla vostra città a Monopoli. Che rapporti avete con la tifoseria biancoverde?

Anche in passato non correva buon sangue, e i rapporti si sono ulteriormente deteriorati a seguito di quella vicenda. Nel corso della stagione 2003/2004 durante il match tra Fasano e Monopoli, un gruppo di locorotondesi decise di assistere al match tra le due compagini pugliesi. Nel corso dell’intera partita tutto lo staff tecnico biancoverde fu oggetto di duri attacchi “verbali” da parte dei tifosi blu granata presenti al Vito Curlo di Fasano.

Inoltre, in occasione di un pranzo organizzato con i casaranesi, gli ultras Monopoli pensarono bene di farci visita, per uno “scambio” di saluti. Degli scontri, ma più in generale di quella giornata, è stato detto molto, quindi preferiamo non aggiungere altro.

Ci preme sottolineare, al di là delle vicende calcistiche che ci hanno visto protagonisti, il valore ultras della curva biancoverde.

Le nostre strade comunque, almeno per il momento, non possono incrociarsi e quindi ci sembra inutile pensare a ciò che è stato.

Come ha reagito la Locorotondo Ultras a questi continui cambiamenti calcistici?

Alcuni vecchi ultras hanno comunque provato a dare continuità, ma qualcosa si era rotta in maniera irrimediabile. Lo striscione Commando Fedayn fu riposto nel cassetto; in alcuni match importanti, quali quelli disputati contro il Monopoli, è stato anche riportato in curva, ma si tratta più che altro di semplici “apparizioni”.

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Cenni storici sul vostro tifo?

Per anni il tifo è stato guidato dal Commando Fedayn nato nel 1987. Per quasi vent’anni ha retto le fila, ma a seguito dello “scippo” della propria squadra si decise di porre fine a quella esperienza.

La curva dal 2003 è stata gestita dagli Ultras Loco, gruppo nato dalle ceneri del glorioso Commando Fedayn, e da altri gruppi “minori”, come il Gruppo Roccia. Purtroppo nessuno di questi è riuscito a ripetere le gesta del glorioso Commando.

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La situazione attuale?

Oggi abbiamo deciso di ripartire da zero resettando tutto, rivalità e amicizie comprese, eccezione fatta solo per quella con i ragazzi di Casarano. Attualmente ci riconosciamo nel progetto Curva Nord, e il mix tra giovani e vecchi sta dando ottimi risultati. Vogliamo crescere senza fare il passo più lungo della gamba. La squadra è invischiata nei bassifondi della classifica, (il Locorotondo disputa il campionato di I categoria ndr) ma si respira comunque un clima di entusiasmo.

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Le vostre amicizie?

Negli anni abbiamo incontrato molte tifoserie. In passato avevamo stretto legami di amicizia con le curve di Fasano, Grottaglie e Manfredonia. La distanza, ma soprattutto gli anni di inattività, hanno spento molti di quei rapporti. Menzione a parte per Casarano: con i salentini non solo si è mantenuto, ma ogni qualvolta ce n’è stata occasione abbiamo rinsaldato e fortificato il legame.

Spontanea nasce la domanda parallela, quali sono le vostre rivalità?

In passato abbiamo vissuto accesi derby con Francavilla, Taurisano, Monopoli, Manduria, Rutigliano e Martina. Con questi ultimi la rivalità non investe solo aspetti sportivi, ma anche sociali ed economici, vista la vicinanza tra i due centri urbani.

Il passato però è alle spalle, e con molte di queste tifoserie le occasioni di confrontarci sono state veramente rare. Alle nuove leve non vogliamo tramandare vecchie rivalità; crediamo che sia giusto concentrarci solo su noi stessi e lasciare da parte il passato.

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Avete aneddoti particolari da raccontare?

Riavvolgendo il nastro dei ricordi con piacere ci viene in mente una trasferta a Taurisano, per un match all’epoca molto atteso e sentito da ambo le tifoserie. Per l’occasione decidemmo di muoverci in pullman. Purtroppo il bus non arrivò e decidemmo di partire con mezzi propri. Inutile dire che la partita fu caratterizzata da gravi incidenti con sospensione della partita per 20 minuti.

 

Quali sono stati i momenti più difficili?

Nel 2003 ripartire non è stato facile, ci siamo ritrovati una squadra che non sentivamo nostra, inoltre il Commando Fedayn era un’esperienza alle spalle. Ricominciare non è stato affatto facile, ma comunque abbiamo provato a tenere in vita il movimento ultras nella nostra città.

Altro importante crocevia l’abbiamo vissuto nel 2006, quando a seguito dei violenti scontri con Noci, alcuni componenti di spicco degli Ultras Loco furono arrestati. In quel frangente si creò una frattura all’interno del movimento ultras locorotondese, ricomposta solo quest’estate grazie alla nascita di una nuova società composta da nostri concittadini.

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A voi le conclusioni

Oggi finalmente la squadra che scende in campo la sentiamo nostra, ci sentiamo finalmente rappresentati. Grazie al giusto mix tra giovani e vecchi iniziamo a raccogliere i primi frutti. La strada da fare è ancora lunga ma siamo fiduciosi. Speriamo però che anche la squadra possa ripagarci degli enormi sforzi che stiamo facendo.

Intervista raccolta da Michele D’Urso.