Sparare sugli ultras è come sparare sulla Croce Rossa. Ciclicamente i giornali maggiori tirano fuori una qualche pseudo-inchiesta avvitata sulle solite feroci banalità, sui soliti selvaggi luoghi comuni, dall’estremismo politico alla violenza, per dipingere manipoli di ragazzi accomunati da una passione alla pari di bestie disumane assetate di sangue, pronte a fare sacrifici umani magari sgozzando i propri nemici in tuta arancione in mezzo al deserto. La narrazione tossica del potere si deve giocoforza nutrire di queste polarizzazioni schiaccianti, senza sfumatura alcuna e senza il minimo rispetto per la realtà oggettiva o l’equilibrio.

Molti ricorderanno il solito dossier sciacallaggio su una presunta “Internazionale degli ultras” al fine di inondare l’Europa di sangue, violenza e estremismo politico. Quelle persone (oltre che chiedere scusa al giornalismo, ai lettori e a chi hanno infamato allegramente) dovrebbero riscrivere oggi certe farneticazioni, magari si renderebbero conto, alla luce degli eventi, che le amicizie internazionali degli ultras si basano soprattutto su valori etici, sull’amicizia, lo spirito di fratellanza e l’istinto al mutuo soccorso, alla difesa dei propri fratelli o persino dei propri avversari, che in momenti come questi vengono accomunati ben oltre le divisioni cromatiche delle proprie squadre/città d’appartenenza.

A Metz, durante la gara contro l’Angers valida per la Ligue 1, il massimo campionato francese, l’Horda Frenetik oltre che sfoderare una bella coreografia per celebrare i 16 anni del gemellaggio con Kaiserslautern, ha inoltre esposto lo striscione “Coraggio e sostegno al popolo italiano” contornato anche da un paio di bandiere italiane.

Il sostegno non s’è però limitato solamente ad una simbolica e verbale pacca sulla spalla, all’uopo è stata infatti organizzata una tombolata solidale con la quale sono stati raccolti 500 € che i ragazzi di Metz hanno fatto pervenire ai loro gemellati storici in suolo italico di Cesena. Grazie all’aiuto degli stessi, i fondi saranno destinati a iniziative di carattere sociale in loco, a sostegno delle vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia.

Un piccolo grande gesto che differenzia grandi uomini rispetto ai piccoli cialtroni che vivono denigrando una realtà così complessa e multiforme come quella degli ultras, una realtà che sa regalare tante storie esemplari come questa, diametralmente opposte al prototipo che i media hanno creato addosso agli ultras.

Grazie Metz, ci prendiamo la libertà di ringraziarvi come ultras e come italiani per questo esempio di solidarietà.

Matteo Falcone.