Derby toscano che si gioca in serie D, categoria che non fa certo onore a due tifoserie e due città che nel recente passato hanno toccato i vertici del calcio nazionale ma, come troppo spesso succede, ad una rapida salita consegue un’altrettanta rapida discesa, con l’aggiunta di quel fallimento che nel calcio attuale è prassi ormai comune.
Non che ci sia mai stato particolare feeling tra le due tifoserie, fin dagli albori del tifo ultras infatti, livornesi ed ultras aretini non hanno mai trovato un punto in comune, aggiungiamo poi il campanilismo regionale ed il gioco è fatto. Ultimamente, vuoi per qualche episodio successo quasi per caso, vuoi per la contemporanea presenza negli stessi campionati, questa rivalità è salita di tono ed in un girone dove di tifoserie con numeri discreti se ne contano poche, questa partita rappresenta il massimo che può offrire la stagione. Già nell’incontro di andata le cose non sono filate troppo lisce, in quel caso le forze dell’ordine ed il loro piano preventivo hanno fallito miseramente. Schierare l’esercito solamente in pochissimi punti della città e lasciare sguarnita una grossa fetta di zona stadio si è rivelata una mossa poco azzeccata e le due tifoserie sono entrate in contatto sia prima che dopo la gara. Come prassi vuole, le versioni sono diverse e talune volte addirittura contrastanti, resta il fatto oggettivo che anche in quel caso si è rimarcata la poca stima reciproca tra aretini e livornesi.
Per l’incontro in questione la macchina organizzatrice delle due tifoserie parte con un discreto anticipo, gli ospiti decidono di affrontare la trasferta a bordo di bus, il tempo di reperire i mezzi e riempirli è un batter d’occhio, tanto che le richieste superano la disponibilità e la Curva Sud ha il suo bel daffare per portare i propri tifosi nella città labronica. I padroni di casa quest’anno viaggiano un po’ a corrente alternata ma per l’occasione c’è la classica chiamata alle armi a tutti gli sportivi affinché affollino lo stadio. Messaggio inviato e, a vedere le presenze, ampiamente recepito. Bello perciò il colpo d’occhio dell’Armando Picchi, Curva Nord piena come non si vedeva da tempo con i cori che cominciano ad alzarsi ben prima del fischio d’inizio del direttore di gara. Nel settore ospite buona la presenza della tifoseria aretina che non manca di cavalcare subito il proprio cavallo di battaglia, con una coreografia ad inizio gara che impegna tutti i presenti che sventolano una bandierina amaranto dietro uno striscione confezionato per l’occasione.
La partita del tifo è di quelle da gustare fino in fondo, le due tifoserie non si fanno mancare nulla ma in questo pomeriggio i cori offensivi si sprecano veramente, così come gli striscioni che, guarda caso, sono concentrati praticamente sui fatti dell’andata ed anche a leggere i messaggi che si scambiano le due fazioni, si percepisce che qualcosa in effetti è successo, anche se i fatti vengono valutati in maniera opposta o quasi.
Anche la gradinata locale, dove staziona un gruppo di ultras fuoriusciti dalla curva, non manca di sostenere la squadra con qualche coro, così come non mancano neppure le offese ai dirimpettai. La vicinanza accentua questo aspetto ed un paio di striscioni alimentano, semmai ce ne fosse bisogno, la differenza di vedute sui summenzionati fatti della partita di andata.
Se sugli spalti l’animosità ed una certa elettricità non mancano, anche sul terreno di gioco è battaglia. Il Livorno resta addirittura in nove giocatori già prima della fine del primo tempo e l’Arezzo, dopo essere passato in vantaggio, dilaga a proprio piacimento. Se è scontato il sostegno degli ospiti che capiscono di aver scalato un gradino non troppo semplice, applausi alla curva di casa che nonostante la sconfitta tira la carretta fino al novantesimo minuto. I giocatori ospiti fanno festa sotto il settore insieme agli ultras, Curva Sud che ancora una volta ha dimostrato con i fatti e non solo con le parole, di essere in concreto il dodicesimo uomo in campo, mentre per sostegno, colore e fantasia poco da obiettare agli amaranto.
Valerio Poli